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(Redazione) - Parola Eretica - 04 - “Angelus Novus” (La violenza della Storia nella poesia di Raffaele Floris)

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  di Gabriela Fantato Walter Benjamin : un grande pensatore, il filosofo che meglio di tutti incarna la modernità, i suoi lati oscuri, le problematiche ad essa connessa e le sue tensioni. Anche la sua formazione, il suo pensiero politico sono fuori dalle mode del tempo: Benjamin era un pensatore “ eretico ”. Critico della società dei consumi, non risparmiò attacchi duri al potere sovietico, al quale non si allineò mai del tutto, seppure di scuola marxista, praticò un marxismo riletto attraverso suggestioni ebraiche. Persino il suo modo di scrivere era sui generis, di fatto i suoi saggi sono a frammenti, come intuizioni emerse dal flusso cogente del logos e, in questo, lontani da ogni tentativo sistematico di trattazione esauriente, il che lo colloca fuori da determinati ambiti del pensiero filosofico. Benjamin è vicino alla poesia in questo suo procedere per intuizioni e immagini. Per riflettere sul rapporto tra la   storia e la poesia ,   dunque, partirò da una nota intuizione del gr

Cinque poesie di Raffaele Floris tratte dalla raccolta inedita "Monete fuori corso"

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  _______ Procedere per scheg ge Non per la morte, solo per la vita si estinguerà la luce dell’ibisco che si è incurvato al tedio dell’estate. Cos’è questo procedere per schegge che infiammano le notti di catrame? Cos’è questa progenie di fantasmi che puntano sul vizio delle carte per vincere la sorte e condannarci a un coro petulante di cicale? L’estate muore, come le sterpaglie che bruciano nei campi, presidiati dal volo ininterrotto dei piccioni. I giorni sono pelle di serpente raccolta dal signore dei rottami. Chissà che ne faremo dell’autunno, quando verrà a picchiare sul battente, chissà se piangerò nelle tue mani. Tienila accesa tu quella lucerna, non dare corpo all’ombra che rimane. _______ Frammenti Non dare corpo all’ombra che rimane perché è un sentiero inutile, una strada che non ha sbocchi. Viene per frammenti l’autunno e si fa beffe delle imposte che sbattono, dei giochi abbandonati allo sconforto della tua cantina. Ma noi sappiamo bene di quell’ombra che sempre ci accomp