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(Redazione) - Genere In-verso - 16 - Di che cosa sia la cultura e di quanto faccia paura.

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di David La Mantia Molto in Italia è cominciato alla fine degli anni '80, quando a parlare di questione palestinese venivano invitate attrici e starlette come clarissa burt o Anna Falchi, intrattenitori come Beppe Convertini o persino la Sora Lella, la sorella di Aldo Fabrizi, resa celebre da Verdone.  L'elemento chiave era comunque l'aspetto fisico, la bella presenza o il buttare tutto in caciara, con chiacchiere da bar, che mischiavano il problema serio con i bucatini e l'amatriciana.  Perché la sensazione era che tutti potessero parlare di tutto e che conoscere davvero qualcosa, essere competente in una determinata materia fosse dannoso e comunque provocasse ostilità nella massa. Tanto che chi era esperto in un determinato elemento veniva tacciato già da allora di " professore ", con disprezzo e distanza, come se capirne fosse un vizio di forma. La conoscenza corrispondeva a noia, fastidio, inganno (si ricordi il celebre Latinorum di don Abbondio, che Renz...

(Redazione) - Muto Canto - 18 - Suggestioni e testi di docu-poetry

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  di Anna Rita Merico  Muto Canto, rubrica de Le Parole di Fedro, in scambio con Gianpaolo G. Mastropasqua di cui PoetiPost 68 ha pubblicato un’analisi della parola follia dal titolo-traccia Il divieto di accorgersi. Lo scandaglio inizia a muoversi all’interno dei luoghi deputati alla separazione degl’internati: violenti, luridi, cronici. Tutto, all’interno del sorvegliare e punire che si muove intorno alla follia è legato alla vivisezione del separare. La separazione prende ulteriore forma nella delineazione che Mastropasqua porta nell’indicare significati di pazzo-folle-matto. Immediato il riferimento al grande Mario Tobino. La discesa inizia. 27/10/2012 oggi hanno fatto tremare il suono che usciva dalla mia gola mi hanno applicato del dolore la voce nel gemere si è messa a tremare tutta la città mi mette le mani addosso mi concedono a chiunque ora anche i musi diversi erano fatti d’aria a nessuna donna probabilmente è mai toccato di starsene così spesso sotto umiliazioni ta...

(Redazione) - Specchi e labirinti - 32 - Passeggiando per la Crotone ebraica

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di Paola Deplano Locandina dell'evento  Bisognerebbe essere stranieri ai propri luoghi. Questo perché, se lo fossimo, li guarderemmo con più attenzione e li apprezzeremmo di più. A mio avviso la reiterata abitudine spesso offusca le reali potenzialità di ciò che ci circonda, non facendone cogliere appieno la profondità e la bellezza. L’erba del vicino è sempre più verde, si sa. È opportuno, quindi, vivere il proprio giardino come se fosse un posto mai visto prima, con tutte le sue meraviglie e le sue magie. Si visita il mondo intero e spesso non sappiamo che stiamo camminando su secoli di storia. A onor del vero, bisogna dire che ultimamente c’è una certa riscoperta del turismo di prossimità. Le “Giornate del FAI”, ad esempio, sono encomiabili occasioni per la riscoperta di ciò che è già profondamente nostro. Dispiace dirlo, ma questa maggiore attenzione ai propri luoghi non è stata spontanea, ma spesso mediata dalle restrizioni covid, che hanno imposto di non allontanarsi troppo d...

(Redazione) - Figuracce retoriche - 23 - Anfibologia (o anfibolia)

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    di Annalisa Mercurio Cos’hanno in comune una simpatica ranocchia e la nostra figura retorica del giorno? Immagino abbiate notato una certa somiglianza tra il nome ANFIBOLOGIA e la parola ANFIBIO: Anfibologia deriva come al solito dal greco ed è un termine composto da ἀμφίβολος (amphíbolos) 'ambiguo ' e da λόγος (logia) ' discorso ', invece, la rana è un anfibio, parola che deriva sempre dal greco che con la prima ha in comune il prefisso ἀμϕι (anfi) doppio, più βίος (bios) vita. Ecco che la rana e la nostra figura retorica hanno moltissimo in comune. La rana ha una doppia vita (terracquea), mentre l’anfibologia trova la sua doppia vita in una ambiguità sintattica o semantica, cioè è sostanzialmente una frase che ha un doppio significato ed è per questo interpretabile in modi differenti. Per anfibologia si può intendere non solo una ambiguità dal punto di vista della struttura della frase, ma anche un’ambiguità in senso lato, quindi, questa figura retorica può e...

(Redazione) - Lo spazio vuoto tra le lettere - 38 - Sinestesie: sull'Opera multimediale "Sette stanze e un epilogo" di Umberto Bombardelli, Antonio Laneve, Vittorio Sedini, Barbara Rabita,Paola Saccoman e Davide Benaglia

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    di Sergio Daniele Donati   In letteratura si definisce come sinestesia (dal gr. sýn «con, assieme» e aisthánomai «percepisco, comprendo» la figura retorica che consiste nell’associare in un’unica immagine due parole o due segmenti discorsivi riferiti a sfere sensoriali diverse (ad es. voce calda, luce profumata). In realtà il discorso sulla sinestesia non riguarda solamente l'ambito espressivo letterario ma anche quello dell'indagine psicologica ove tali fenomeni (la percezione di un calore in una tonalità di colore, ad esempio) sono analizzati sia nella sfera patologica che extra-sensoriale. Certo è che i sensi comunicano tra loro e, fatta eccezione dei casi in cui il fenomeno porti a veri e propri disturbi percettivi del soggetto, quello della sinestesia è un fenomeno molto interessante, perchè capace di mettere in contatto diretto dominii che, nella nostra smania classificatoria, tendiamo a ignorare o sottovalutare. Assistere alla proiezione del video "Sette stan...

(Redazione) - Speciale "I Romantici" - "Il Romanticismo Spagnolo - José Ignacio Javier Oriol encarnacion de Espronceda y Delgado" di Vito Davoli

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    di Vito Davoli   THEODORE GERICAULT - UN CAVALLO DA TIRO I Romantici hanno aperto sulla nostra contemporaneità, hanno coniato mutamento radicale del modo di sentire e pensare mondo. La Redazione de Le parole di Fedro ha progettato uno Speciale sui Romantici mettendo a fuoco taluni aspetti di Autori del XIX sec. Ad una fase di progettazione redazionale è seguita la stesura relativa agli Autori che ognuna/o ha proposto. Ne è nata una tavolozza di sguardi su quest’epoca e le sue innovazioni. Nulla di esaustivo ma, tutto nel segno del piacere della condivisione con Lettrici e lettori di Le parole di Fedro.   La Redazione de Le Parole di Fedro _________   Dedico questa riflessione al poeta ispano-peruviano Alfredo Pérez Alencart che mi ha offerto la possibilità di conoscere e vivere la città di Salamanca in ogni suo anfratto Espronceda: voce del verbo “Romanticismo” Il dialogo continuo fra classicismo e nuove istanze   Nessuna figura di poeta, scrittore,...