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(Redazione) - Fisiologia dei significanti in poesia - 11 - Ethos nella parola

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di Giansalvo Pio Fortunato   Annunziare un ethos della parola, o farsi carico di essa nella visceralità, significa esortare la parola a gesticolare . Il gesticolare, prettamente e comunemente riferito al modo relazionale di un corpo, non esclude la parola; anzi: la centra, la irrobustisce, ne fa intendere la ricaduta ed il modo con il quale essa si esprime. In tal senso, preme sottolineare quanto la parola, più che essere una manifestatività (partendo dalla struttura ipotetica di un interno che deve fuoriuscire), rappresenti una manifestatività identitaria: il suo palesarsi è la sua articolazione e la sua articolazione è il suo palesarsi. Do per scontato che, quanto meno in poesia, si intenda la parola come materia autosufficiente e definitiva, o – meglio ancora – come unico baluardo possibile per il raggiungimento di una pienezza del sentire, che è sempre e comunque un sentire espresso . Il che implica, in tal senso, che la parola ammetta un’esperienza nuova ed inedita (non ...

(Redazione) - Anfratti - 02 - Oggi il cielo è blu

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  di Alessandra Brisotto Oggi il cielo è blu, di un blu sgargiante, eccentrico e spudorato. Lo si vede agguantare i grattacieli bianchi, grigio chiaro e panna, rispettandone i confini, mettendoli in risalto, in attesa, forse, di ingoiarseli tutti in un morso ventoso e dissolverli nell’aria. La si vede da lontano, questa enorme massa di cielo impudico, solo dietro o sopra qualcosa che si staglia tra noi e l’altro, lo sconosciuto, lo straniero, il diverso: l’oltre. Come se tra noi e quell’albero ricoperto di gemme e foglioline verde-sole, battenti bandiera primaverile, ci fosse solo il nulla, la trasparenza, lo spazio inutile tra gli oggetti. Eppure, il cielo è anche lì, tra le cose, nella marea di persone che oggi corre una mezza maratona imbrattando di colori propri tutta la città. Francoforte è attraversata in pieno da quel cielo sfrontato che corre appresso alla corrente umana, la sorpassa, la segue, la spinge in avanti e indietro, ai confini del blu. Chi guarda in alto, oltre le...

(Redazione) - Elogio dell'aforisma di Donato Di Poce

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_______ A Maurice Blanchot “L’uomo senza scrittura È un uomo senza vita e senza qualità. La scrittura ci porta sempre lampi di vita, lampi di verità”. Donato Di Poce Un po’ di Storia Gli aforismi nascono nell’antica Grecia, come una raccolta sulla conoscenza medica. Nel corso del tempo sono diventati una sorta di genere letterario, oltre che una moda che nei social network ha trovato la sua massima espressione. Il nome aforismi è nato insieme all’opera di Ippocrate che portava proprio questo titolo. Si parla di un’opera che risale al 460 a. C. circa ed è fatta di frasi che intendevano riassumere in poche semplici battute quelle che erano le conoscenze mediche dell’epoca Nel mondo antico ci si riferiva gli aforismi come ai pensieri che erano stati già espressi dall’imperatore Marco Aurelio nell’antica Roma. Dopo un periodo di silenzio e di quasi scomparsa, l’aforisma ritorna nel 600 in Francia. Queste frasi diventano nuovamente una forma letteraria grazie a Blaise Pasc...

(Redazione) - Su Ketti Martino: Soglia - Inner - Suture (per Repertorio del perdurare) di Anna Rita Merico

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  Su Ketti Martino: Soglia - Inner - Suture (per Repertorio del perdurare) (1) (di Anna Rita Merico) Avrei potuto capire, guardare con cura l’incisione sulla pelle assorbire piano l’indifferenza della città avrei potuto lasciare che il mare disordinasse ogni particella e nelle case di quartiere respirare l’umido dei vecchi ma le dita e le feroci corde (crudeli come le gocce che bevevo) erano lì a serrare i polsi giorno dopo giorno: dove eravate spettatori sepolti nella terra? Forse sotto foreste disboscate, o sotto grattacieli? E di questo vivere intorno, e mai dentro, ignari? Dove eravate, voi, a non dire? Fui obbediente fui consacrata fui nella vita e nella morte seppellita . (2) Soglia (pg 15-33) leggera la soglia d’ingresso in una musica poetica sospesa tra realtà di luoghi e transiti di passaggi in dimensioni di dentro. Ondivago l’occhio poggia tra attimi di tempo quotidiano e tensione al congedo, al confine della lingua. La dimensione del viaggio alberga sulla soglia facendo...

(Redazione) - Muto Canto - 21 - Una nuova generazione di uomini

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  di Anna Rita Merico  ( 1 ) Abbiamo guardato molto dell’America del Secondo Dopoguerra attraverso lo sguardo lucido di Fernanda Pivano. Abbiamo colto le nascenze legate ad opere come Howl di Allen Ginsberg, On the road di Jack Kerouac, The nacked lunch di William Burroghs. E’ un’America altra che ci ha attraversati mostrando una politica senza politica istituzionale, una politica dentro le esistenze. Una politica in cui sguardo-sentire-azione hanno combattuto ciò che l’economia chiedeva in termini di assuefazione e modificazione all’universo valoriale umano.  Negli equilibri internazionali del II Dopo Guerra, America e Russia erano divenuti riferimenti di civiltà industriale e, per strade diverse, mostravano l’esito, il significato, la richiesta di senso della spersonalizzazione legata alle leggi non scritte della produzione in serie. Nell’ Urlo di Gingsberg è raccolto il significato del rifiuto alla lacerante consapevolezza dei nuovi modelli di organizzazion...

(Redazione) - Lo spazio vuoto tra le lettere - 41 - Brevi riflessioni sulla poesia "Lo sconosciuto" di Aldo Palazzeschi

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di Sergio Daniele Donati Se c'è una declinazione del poetico cara a tutte le stagioni e correnti  –  è un tema che ricorre in quasi tutti i tratti delle grandi penne del Novecento  –  è quella che descrive il rapporto con lo sconosciuto, quando non con l'inconoscibile, nel tentativo di dare alla parola l'ossimorica funzione di descrivere ciò che, nel suo fondo, descrivibile non è. Sconosciuto, indicibile, altrove sono tutte definizioni dell'indefinibile o, quantomeno tracce care al poeta di una consapevolezza diluita, della percezione profonda che esiste sempre un altro da sé i cui contorni e perimetri sono per definizione evanescenti ma, allo stesso tempo, essenziali a chi della parola fa il suo strumento espressivo principe.  Aldo Palazzeschi in una sua celeberrima sua poesia dai tratti lievemente futuristi traccia questa linea sottile con una ineguagliata (e forse ineguagliabile) maestria e ogni volta che mi soffermo su quel testo dal titolo inequivocabile – ...

(Redazione) - Dissolvenze - 40 - Storia di un pettirosso

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  di Arianna Bonino Se dico Potter, scoiattoli, gattini e anatroccole con tanto di cuffia in testa e grembiulini azzurri bordati di pizzo, e magari aggiungo la descrizione di ridenti scenari campagnoli vittoriani, sono certa che molti di voi penseranno alla ben nota disegnatrice inglese Beatrix, alla quale, in effetti, si devono le memorabili illustrazioni di storie ove i protagonisti sono teneri animaletti impegnati in dolci avventure dedicate all’infanzia. Chi non conosce Peter Coniglio, il simpatico lagomorfo dalla soffice pancia bianca che, nell’insolita bipede postura, gironzola con i suoi amici tra muretti, rose selvatiche e prati costellati di erica, almeno fino all’ora del tè, quando mamma coniglia richiamerà all’ordine i vivaci cucciolotti radunandoli attorno ad una tonda ed invitante tavola perfettamente allestita con tovaglie bianche e tazzine in porcellana, ove i piccoli gusteranno la merenda a base di fumante infuso, biscottini al burro e torta di carote? Ecco, scorda...