Roma: due poesie di Maria Gabriella Cianciulli
Autoritratto della poeta Foto di Sergio Daniele Donati © ROMA Il tempo sfocare nel rosa scivolare di scialle sui palazzi i colonnati con pudore avvolgere il cupolone le sue ancelle Fingermi fu leggero come guardare a Oriente Vidi la voce delle maree risalire il Tevere ansando tra i pini un bisbiglio fuso al miagolio dei gatti in amore la mia casa senza pareti mi parve immensa (Inedito) Foto di Sergio Daniele Donati © VIA DEI SABELLI Via dei Sabelli annusa le rosette nello sbadiglio del mattino tra i palazzi appena tinti lo stridore del tram si apre il varco con la giostra sonnolenta profumata di latte e di baci di madri Come possono due rondini disertare la primavera per scrivere il diario di un giorno in avaria? Una scommessa finita male la ragione di un lamento vergine quanto i passi che tessevano la ragnatela E pensare che il bandolo della matassa lo avevamo strappato all’arcobaleno appena sfogliato E c’era già l’ombra silente sulla sopraelevata che ingoiava Roma gattara (Dalla ...