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(Redazione) - Lettera aperta a Gabriella Grasso in occasione dell'uscita della sua raccolta "Sciott" (Puntoacapo ed., 2024) di Sergio Daniele Donati

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  Sapevo, Gabriella, della mia incapacità - quasi un impossibilia  - di scrivere una nota di lettura classica alla tua raccolta Sciott ( Puntoacapo ed ., 2024), ancora prima di averla tra le mani. Perchè conosco i tuoi tratti, i timbri della tua voce poetica e i suoi ritmi, che così tanto spesso mi zittiscono e annullano la mia capacità di pormi al di fuori, o sopra, o a lato del testo. Nei tuoi testi c'è solo un luogo, ove io possa sostare: dentro. Leggerti, lo sai, per me è percorrere assieme a te le tue vie, soffermarmi nelle tue piazze, in quello Sciott che io immagino tondo ed accogliente storie di vita, dal calore tipicamente mediterraneo. E significa per me magari sedersi su un muretto a secco di quella stessa piazza, assaporare un gelato e trovar risposte. Così ad esempio mi è successo leggendo la tua Il poeta, forse, ché già su quell'avverbio in cui credo tanto, su quell'eppure sospeso possiamo stendere i panni di una domanda antica e persistente su cosa sia ...