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Beethoveniana (sulla settima sinfonia)

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  Sai che si alzano  fumi verticali di lontano?  Presenze di umana distanza,  in una natura che, verde, aspira al tramonto  ocra del pensiero. Volevo celarmi ancora tra le pieghe di quei suoni, ma i corni incitavano al ritorno, la veste strappata per il lungo viaggio, e i flauti restavano legati a una speranza di rinascita senza voce.  Io non so perché  mi parli d'amore mentre l'erba cresce indifferente  e il seme non sa che solo la sua morte,  un abbandono senza strappo,  donerà al mondo un nuovo virgulto.  Io non so perché mi chiedi com'è che io torni, inesorabile, a osservare un passato mai esistito e non posi mai il mio sguardo sulla falsità della primavera. So che mio è il canto nostalgico, il racconto senza sosta  del languore dell'antico, il sospiro d'addio di un popolo  troppo a lungo restato imperituro.  Ci diciamo vivi  ma disconosciamo le sabbie che hanno forgiato i nostri pensieri e le schegge di rocc...