Tre poesie per gente con genitori anziani di Silvia Tebaldi
I Ti mando le istruzioni per resistere: primo, puoi fare un buco nel simbolico e uscir fuori di là con una brugola dove sfila un corteo di tamburini, l’ente palio dei nomi e delle cariche, simboli, spin doctors, comitati d’affari. Ma il reale no che non puoi bucarlo, quella è roba di carne, roba di pietra, e dal linguaggio non ne usciamo proprio: però – secondo - puoi fare i colori e mescolarli, terzo, puoi cantare quando cammini e quarto, se diciamo “io” è perché qualcuno ha inventato la parola io, ma non il modo di farci sapere il suo nome. II Scrivo per far sapere a Guido vostro che qui tutto sommato non va male, ci sono sempre tre minestre e in video lento Angelica insegue Orlando fuori nel parco, c’è Armida con Rinaldo e guerre d’amore in sogno col deambulatore; e anche se tutto sembra quieto a controra, sappia che qui è un porto di mare, una rampa di lancio, una Cape Canaveral della bassa e non si sa chi partirà per primo. Ditegli che qui i tramonti sono lunghissimi, che sui bal