Cinque inediti di Simone Migliazza
Il verso spezzettato degli uccelli poi l’arrivare della luce o prima - nessuno c’era per saperlo. L’acqua in strada sotto alle finestre chiuse. Dove sono tutti? Dove sono andati? Fino all’ora di pranzo la mattina é gli avventori usuali, il tramestio delle auto nei parcheggi dietro i muri di bacca porcellana. Gli sguardi dalle case disattenti - che farne degli atti inosservati? Un gesto dopo l’altro se li portano via in macchina con le buste della spesa. Il mare irremovibile due muti all’ombra breve d’un albero. L’estate infinita. Le cose si prendevano un nome - la mancanza amorosa ci portava a sorridere. Silenziosi, d’un tratto se ne andarono - non lasciarono nulla passando la collina: le sedie rimediate sotto i rami non erano esistite. C'era una barca in viaggio si partiva di notte. C’eravamo trovati al molo tutti immaginando cose impossibili. Amici, fidanzate tranquille salutavano. Vennero fuori storie vecchie d’anni. Sapeva già ogni cosa - cosa fosse accaduto cosa ne av