Estratto da “Tutte le distanze” di Chiara Olivero (Puntoacapo ed., 2020)
Parlo e non mi senti la voce muta vaga, persa come la mosca contro i vetri sbatte in cerca di un pertugio. Così, in questo nuovo silenzio ho gridato il tuo nome e l’eco me l’ha restituito come se mi appartenesse. Ci son giorni in cui esistere non è abbastanza, scalfisce la pietra assenza, batte contro le pareti di questa stanza. Al centro restiamo aggrappati – sospesi – come un frutto maturo che non vuol cadere. Eri negli occhi sottopelle nelle vene. Ora il mio corpo è una casa disabitata. NOTE BIOBIBLIOGRAFICHE Chiara Olivero (Casale Monferrato, 1980) nel 2004 si laurea in Lettere all’Università del Piemonte Orientale con una tesi sulla poesia di Giorgio Simonotti Manacorda, sotto la guida del professor Giovanni Tesio. In seguito si trasferisce a Milano, città in cui vive, specializzandosi in Editoria. Ha collaborato come redattrice con diversi studi editoriali e case editrici, tra cui Rcs Libri. Attualmente lavora come books editor nella redazione di Altroconsumo. Geometrie della no...