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(Redazione) - Omaggio a Umberto Piersanti nel giorno del suo compleanno - a cura di Paola Deplano

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  Nel giorno del compleanno di Umberto Piersanti intendiamo far riemergere delle gialle margherite, venute a spodestare i favagelli gialli in un momento buio della vita del poeta. L’anno di scrittura è il 1975, il titolo della silloge che le ospita è L’urlo della mente , edito da Vallecchi  nel 1977. Sono ombre del passato, che riappariranno nel futuro, perché L’urlo della mente uscirà a breve in una nuova edizione con inediti e prefazione di Alberto Fraccacreta per i tipi di Samuele editore. Per la redazione de Le parole di Fedro - Paola Deplano LE MARGHERITE GIALLE DELL’AUTUNNO Le margherite gialle dell’autunno dai treni giù per i greti nei giorni più chiari di settembre da Cividale alle piane intiepidite ormai di Lombardia era la fiamma chiara d’una possibile riscossa il saluto lungo nel viaggio ritentato il laccio sottile d’aria di coloro sul trapasso per un tempo oltre lo stupore fugace di fiori e degli azzurri ancora sanguinosamente differente. C’erano sempre queste margherite

(Redazione) - Suggestioni - 01 - Alla Luna (Giacomo Leopardi e Umberto Piersanti)

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  di Emanuela Sica _____ VIDEOLETTURA DI EMANUELA SICA ________ TESTI "Alla luna" di Giacomo Leopardi O graziosa luna, io mi rammento Che, or volge l’anno, sovra questo colle Io venia pien d’angoscia a rimirarti: E tu pendevi allor su quella selva Siccome or fai, che tutta la rischiari. Ma nebuloso e tremulo dal pianto Che mi sorgea sul ciglio, alle mie luci Il tuo volto apparia, che travagliosa Era mia vita: ed è, nè cangia stile, O mia diletta luna. E pur mi giova La ricordanza, e il noverar l’ etate Del mio dolore. Oh come grato occorre Nel tempo giovanil, quando ancor lungo La speme e breve ha la memoria il corso, Il rimembrar delle passate cose, Ancor che triste, e che l’affanno duri! ________ "Luglio 1969" di Umberto Piersanti   no, non guardavo la luna, non scruto i suoi monti e i crateri dentro quel giallo lieto a volte e a volte cupo che ti segue la notte nel cammino, non ricordo se la luna pende dietro il Carpegna o sta sopra il Nerone e neanche il tuo vol

(Redazione) - Specchi e labirinti - 23 - Nel nome della Memoria, Piersanti riabilita Carducci

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di Paola Deplano «Memoria. È una parola che ti risuona dentro, che ti riempie, ma anche un po’ sconvolge. Pensieri, emozioni, riflessioni, tutto s’intreccia fino a rendere difficile un qualche discorso. Per me, poi, è la memoria che riesce a dare un senso alla vita, che fa sì che questa non si disperda in una miriade di frammenti senza storia. Non voglio perdermi in un’analisi complessa e incerta. Qui parlo della memoria attraverso le pagine di autori che sono stati fondamentali non solo e non tanto per la mia scrittura, quanto per la mia vita. Ed intreccio un dialogo continuo tra questi testi e i miei, tenendo sempre presente la grandezza ineguagliabile degli autori che mi hanno segnato. È in tale dialogo tanto serrato quanto sproporzionato che ho cercato di trovare il senso e il fil rouge di queste pagine.» Con queste parole della Premessa Umberto Piersanti presenta il suo ultimo libro dal titolo Memoria , uscito per Vallecchi nel marzo 2023. Lo fa, come si vede, con delle parole p

(Redazione) - Specchi e labirinti - 17 - A proposito de "L’estate dell'altro millennio " di Umberto Piersanti

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di Paola Deplano Non ho mai nascosto – anzi, ho piuttosto esibito, scrivendone sia qui che altrove – la mia sconfinata ammirazione per il poeta Umberto Piersanti . Del resto, quando uno è definito da più parti una delle voci poetiche più rilevanti del Novecento, c’è poco da aggiungere. Nel mio piccolo, però, qualcosa la vorrei aggiungere: non esiste solo il Piersanti poeta, ma anche il Piersanti narratore.  L’estate dell’altro millennio , edito da Mursia nell’ormai lontano 2013, è una delle sue migliori opere in prosa, sia per la compattezza e la coerenza di scrittura che per le tematiche trattate.   E questo, mi preme sottolinearlo, è stato detto non solo dalla sottoscritta, ma, tra gli altri, da un poeta a me molto caro ed indiscutibilmente “enorme”, Mario Luzi, che ho avuto il privilegio e l’onore di conoscere personalmente a Siena, durante gli anni universitari. In poche righe egli traccia il miglior biglietto da visita di questo romanzo: (Da il Venerdì - la Repubblica 06 luglio 2

(Redazione) - Specchi e Labirinti - 15 - SULLA XXVIII EDIZIONE DEL PREMIO LETTERARIO “METAURO”

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  di Paola Deplano Era il 1994 e in un ristorante di Urbania (PU), ci fu l’incontro casuale tra il poeta Umberto Piersanti, il sindaco della città, Giuseppe Lucarini e l’Assessore alla cultura della Provincia, Alberto Berardi. Da questo evento fortuito nacque l’idea di istituire un Premio letterario che conosciamo attraverso le parole di Feliciano Paoli, uno dei componenti della giuria tecnica: «Il Premio Letterario Metauro nasce nel 1994 ed è giunto quest’anno alla XXVIII edizione. Attraverso una qualificata giuria tecnica, presieduta dal Presidente Umberto Piersanti, vengono individuati tre significativi libri di poesia contemporanea pubblicati in Italia nel biennio che precede l’edizione corrente. Il Premio è sostenuto e promosso dall’Unione Montana Alto Metauro e dai Comuni che la compongono; l’iniziativa è appoggiata anche dalla Regione Marche. Comuni appartenenti all’Unione Montana e cioè: Borgo Pace, Fermignano, Isola del Piano, Mercatello sul Metauro, Montecalvo in Foglia, Peg

(Redazione) Specchi e labirinti - 07 - Nota di Lettura a "Il Mito Ritrovato. La poesia di Umberto Piersanti"

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  di Paola Deplano Non so quanto questo sia stato intenzionale, ma la copertina disegnata da Marco Grioli per il saggio di Ezio Settembri di cui stiamo scrivendo sembra darci indizi in codice su l’oggetto di questo lavoro, vale a dire Umberto Piersanti , poeta non solo di alberi e vicende ma anche d’ostinato amore per i colori, specialmente dei toni del giallo e dell’arancio, (i colori dell’amato favagello, fiore-simbolo della sua poesia): IL FAVAGELLO è d’un giallo squillante, nessun fiore l’uguaglia anche se prendi l’anno intero copre a febbraio i greppi verdissima è la foglia umida sempre un poco e immacolata quando la neve cade che ritarda il favagello resta sotto intatto se sta sotto la neve tra giorni sani e viene una ragazza che lo coglie dinnanzi alla specchiera, in un bicchiere col gambo dentro l’acqua poi lo mette sale nel vetro l’uomo, sale le scale bussa alla porta e aspetta se lei apre (da I luoghi persi di Umberto Piersanti) Anche il titolo Il mito ritrovato. La poesi

Dialoghi poetici coi Maestri - 31. Umberto Piersanti

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VOLTI volti, volti nella mente infissi, sempre più infissi e incerti, e poi così lontani, lontani e persi, nell’oscura veglia mi siete d’intorno, vicini, così vicini alle mani e agli occhi, padre da un grande tempo dimori oltre la valle che la nebbia copre, la grande nebbia che sta oltre, oltre ogni casa e campo, come chi ha la vista quasi spenta risalgo con le mani alla tua fronte, su ogni piega mi soffermo e insisto, del tuo magro sorriso ricerco il dono e i tuoi occhi madre sono i più chiari, io me li stampo dentro, mi fanno il sangue lieto e nulla può il dolore che m’abbranca, restano chiari e azzurri oltre lo sguardo, lo sguardo mio che tanto s’appanna sorella dalla veste chiara ora m’allacci i pattini e spingi alla discesa, lascia ch’io tocchi ancora i tuoi capelli così lunghi e scuri l’altra ha quei tacchi larghi, larghi e spessi degli anni di guerra, tra le ginestre lei rifulge tanto che degli occhi appannati lacera il velo e padre e madre, e la bruna sorella l’altra più chi

(Redazione) Specchi e labirinti - 01- Specchiarsi in campi d'ostinato amore

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di Paola Deplano   Umberto Piersanti Lo specchio non è solo l’utile oggetto che la mattina ci serve a truccarci o a sbarbarci. In altri tempi, in altri luoghi, gli si sono attribuite magiche proprietà sciamaniche e il ruolo di porta tra il reale e i mondi dell’Aldilà e della magia – Alice non a caso ne ha attraversato uno, la matrigna non a caso ha chiesto a lui chi fosse la più bella del reame, i nostri vecchi non a caso li coprivano se qualcuno moriva, affinché il defunto non si impaurisse nel non vedercisi riflesso. E l’elenco potrebbe, ovviamente, continuare all’infinito, includendo nella categoria dello specchio anche quelle del ritratto, dell’ombra e del doppio. Il poeta, lo scrittore, l’artista in genere hanno, rispetto alla persona comune, una sorta di specchio interiore che ne riflette i pensieri, il vissuto, la personalità. È questo specchio endoscopico che fa dire a Flaubert Madame Bovary c’est moi e a Foscolo «Mi sono dipinto con tutte le mie follie nell’Ortis». In Campi