(Redazione) - "La poesia non ci salverà" (riflessioni di poetica, pensieri e testi di Valeria Raimondi)
LA POESIA NON CI SALVERÀ (Siamo consapevoli della follia della vita. Perciò scriviamo. Sapendo che la parola non cura, intravedendo la guarigione, ammettendo l’incurabilità) 1 Nell’arte o, meglio, nell'atto creativo, la pena coincide con la cura : la pena è quella che viviamo ed attraversiamo, è nella dimensione dell’essere, nel trascorrere tragicomico degli eventi; la cura è nella lucida consapevolezza della follia della vita, che pur non vogliamo rinnegare. La narrazione poetica è il luogo della cura . Ma la poesia e la scrittura sono salvifiche non come mero sfogo personale ma perché, per loro natura, mostrano un orizzonte più vasto, una dimensione altra che può comprendere e salvare dalla follia dell’esistere, ma mai potrà… normalizzare. Perciò io difendo il diritto alla cura , ma anche quello all’ incurabilità. Si scrive nel mezzo, sospesi su un ponte, intravvedendo la guarigione: non si potrebbe mai più scrivere, una volta attraversato il ponte, perché solo da lì lo sguardo