(Redazione) - Echi di Fedro (dialoghi poetici) - Vincenzo Thoma con Annalisa Mercurio
Affondi nel ventre dei nostri giorni così come disgrazia di un'impronta d'ombra sulla neve e comprimi l'aria che ci serviva per far respirare quel che restava dei sogni avanzati da ogni notte che ci siamo pensati senza poterci nemmeno sfiorare ( Annalisa) non c’è averti più profondo di quando mi sei perimetro di niente attorno e spesso al buio ci rivedo assorti a fare coordinate della vita prima del tuo inatteso evaporare ai sensi alle speranze alle mie mani e ti ritrovo polvere sul tempo delle mie cose, tante ed inattese, e tu, fra tutte, ad evocarmi il mare che senza te non potevo solcare (Vincenzo) Sai, quando finiremo di lottare e di chiamare 'nobili' le guerre cadremo a croce su sabbie mobili per essere inghiottiti dai fantasmi dei buoni propositi che ardono – stanchi, emaciati– da che siamo nati e che si faranno poi brina e gelo soffocando le voci nei brividi opachi urleremo in seno a sconfitte e torneremo cominciando a dar vita a noi. A copie di quello che