Nel tempo del glicine
Nel tempo del glicine il passo smorza gli occhi violano i colori del mondo. Nel tempo del glicine il silenzio è nel morbo e la madre sul figlio coperto; d'ansie. Nel tempo del glicine posiamo maschere sulle maschere dei nostri volti E sono chiacchiere e suoni di violino dal verone noi tutti, Giuliette, lanciamo un grido. E crisi e fame e code ai rifornimenti nel tempo del glicine ai rifornimenti. E osiamo una battuta e chissà chi abbocca. Chissà chi abbocca nel tempo del glicine. E l'anziano muore, e il bimbo Zorro mascherato nel tempo del glicine. E le mani non strette, gli abbracci non dati, le carezze negate nel tempo del glicine e le lingue non intrecciate e le salive non mescolate per i giovani amanti nel tempo del glicine A debita distanza l'uno dall'altra guardano il glicine attaccato al muro, tenace contro il muro e partono da lì, di nuovo, i giovani amanti nel tempo del glicine.