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Donna - Eppure #2 (microracconto)

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  Foto di Sara Groblechner su Unsplash "Eppure questo dialogo con un'assenza eterna nella mia mente non ha mai fine. Mi spezza il respiro al risveglio e mi accompagna la notte nel sogno.  E mi fingo fragile per nascondere la mia forza e poi guerriera per poter celare al mondo le mie crepe. Cammino con un sorriso che ammalia lungo le sponde della vita ma quella voce - quella voce - non tace e mi chiede un ascolto che non posso darle senza la presenza di chi qui non è più."    Questo pensava mentre i suoi passi, ritmati dal colpo secco sull'asfalto di un tacco basso , sembravano celare danze di Tango dietro lacrime inespresse.  "Il mare, il mare sì, potrebbe accogliere quella voce ed ascoltarla e darle pace e risposta, non io.  La mia vita: un susseguirsi di battaglie e risurrezioni, la tenacia del morso che non molla il polpaccio, non sa donare risposta, ma pianti.  Il mare, il mare sì, potrebbe depositare sulla rena conchiglie rare e darmi pace, per...

(Redazione) - Specchi e Labirinti - 16 - Il numero oscuro (un racconto di Paola Deplano)

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di Paola Deplano Uno scherzo, il giorno del tuo compleanno. Soffocandoti dalle risate, organizzasti il tuo funerale. A ciascuno assegnasti un compito. A Gennaro, il giornalista, l’articolo di commemorazione; a Chiara, la musicista, la messa da requiem; a Simona, la poetessa, una poesia da declamare in un grande parco pieno di gente colorata; a Giulio, l’architetto, la bara fuori dall’ordinario – «Rosso lacca, mi raccomando!» puntualizzasti – e lui ridendo, preso dal gioco, disse subito di sì. Gli altri non ricordo, ma era una tavolata piena di gente, tutti i tuoi amici, e a ciascuno dicesti cosa fare, da qui a cent’anni, naturalmente. Aspettai invano il mio turno, ero lontanissimo da te, anch’io a capotavola, ma dall’altra parte. Non ci fu nessun incarico, per me. Cioè, arrivò la torta e ti distrasse. C'ero rimasto male, ma non dissi niente. La terrazza sul mare risuonò a lungo, quella sera, delle nostre risate. Ero geloso di Gennaro, che si era trionfalmente seduto alla tua destra...