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(Redazione) - A proposito della raccolta "6090" di Diego Baldassarre (Convivio ed., 2019), una nota di lettura di Sergio Daniele Donati

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  Alla redazione de  Le parole di Fedro     piace pensare alla poesia come un elemento dinamico capace di fermare - in chi la legge - la percezione di una certa frenesia del tempo.  Corollario evidente di questo pensiero è una certa lentezza e tendenza all'approfondimento nella lettura, prima di crearne delle note, ma, allo stesso tempo il rifiuto di soffermarsi solo sulle novità in uscita. Le parole di Fedro,  proprio per il nome che porta, ha come unico parametro di valutazione di una raccolta o di un inedito la sua Qualità,  e a quel parametro si attiene scrupolosamente, anche per non incedere nelle ire dello stesso Fedro (che ricordo a tutti essere quello di Robert Pirsig, che sulla ricerca di cosa sia la Qualità ha speso tutta la sua travagl iata vita). Non vi paia dunque in controtendenza la presente nota dedicata ad una meravigliosa raccolta di Diego Baldassarre dal titolo "6090", apparsa per il Convivio editore già nel 2019.  Anzi è proprio questa raccolta che mi

(Redazione) - A proposito di "Terra magra" (il Convivio ed., 2023) di Gabriela Fantato - nota di lettura di Sergio Daniele Donati

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È già così difficile parlare di canto nella poesia contemporanea e riuscire a percepire una della matrici più profonde di ogni poetare. È già così raro l'incontro con un voce riconoscibile e unica che dovremmo accontentarci e ringraziare quando ciò avviene.  " Terra magra " (il Convivio ed., 2023) di Gabriela Fantato è però un dono ben più grande perché la poeta in questa dà vita - anzi, vitalità - a più voci, alcune della quali si percepiscono giungere da un lungo percorso nell'interiorità dell'autrice, altre, al contrario, paiono essere dei canti di richiamo alle precedenti, un dire altro, che attraversa il campo fertile della poeta e, modificandosi arriva poi al lettore. Voglio dire che nella lettura delle singole composizioni si percepisce sempre, e almeno, un doppio passo, un poetare quasi dialogico in cui il lettore si trova immerso in atmosfere molto simili a quelle che vive chi sente l'entrata in scena del coro nella tragedia greca.  Così crea il suo c

(Redazione) - Poesia dell'assenza (Il Convivio ed., 2023) di Laura d'Angelo - Nota di lettura di Sergio Daniele Donati

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  È tema ricorrente in poesia la riflessione sul ruolo dell'assenza in relazione con la scrittura. Che si tratti di elemento connesso alla vita dell'autore o di osservazione trascendente ben pochi paiono ignorare quanto la scrittura trovi la propria sorgente in un vuoto, in un silenzio e in un'assenza.  Tuttavia pochi riflettono sul dato ossimorico e paradossale di cercare una parola sull'Assenza.  Eppure è evidente che ogni parola ha natura riempitiva o, quantomeno, sostitutiva di qual silenzio - sorgente cui accennavamo sopra.  Come a dire: ogni riflessione sull'assenza limita il campo dell'assenza stessa, lo rende evanescente, fino a quasi farne scomparire i limiti e perimetri.  Laura D'Angelo , autrice della raccolta Poesia dell'assenza (Il Convivio ed., 2023), rende questo paradosso vitale, seme di una possibile germogliazione e gioca con l'abilità sapiente del Maestro di Go, su un'idea sottile, ma allo stesso tempo piena.  La poeta è ben co

(Redazione) - La poetica dell'infinito in Maura Baldini ( su "La Slegatura", Convivio ed, 2022) - una "non nota" di lettura

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Come si può annotare ciò che impedisce la staticità di un'annotazione? Quando la parola è veicolo di memoria di ciò che non dice, scriverne una nota di lettura diviene arduo, direi quasi impossibile.  D'altro canto ogni nostro tentativo di limitare il campo interpretativo di certe poetiche corrisponde più a una nostra esigenza di chiarificazione che ad un reale accoglimento dell'intero universo che certe vie poetiche portano con loro.  Mi rifiuto quindi di definire nota di lettura  ciò che sto per scrivere a proposito de "La slegatura" (Convivio ed, 2022) di Maura Baldini.  Quelli che seguiranno non potranno dunque che essere refoli di intuizioni, schegge emerse dal fiume in piena che la lettura di una raccolta simile provoca in chi, come  me, non perde mai lo stupore per le infinite possibilità che l'essere umano ha di dire del senza limite nel campo stretto e delimitato della parola. Raramente chi vi scrive si è trovato di fronte a una silloge che, come ques

Poesie inedite di Gabriela Fantato tratte dalla raccolta “Terra magra” di prossima pubblicazione presso ILCONVIVIO editore

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Preghiera I.   Prendimi per mano e saliamo dove non si può, dove si vede - l'azzurro che toglie il respiro, senza la certezza di tornare, finché sarà notte e poi giorno, mentre il buio accerchia il mondo là sotto, dove si misura il respiro e si cancella il perimetro, dove lo spazio è zona di sorveglianza. II. Cantiamo la linea a perdita di sguardo, la precisione dei numeri primi, sfuggenti e infiniti, andiamo dove non c'è scacco e dolore, saltiamo a piè pari i confini. Amiamo le foglie con ostinazione, le radici che ci fanno poveri e saggi nella stagione a venire. ____ Madre dei desideri Quella stanza – dentro , e tu immobile. Madre dei desideri nella notte a nodi, a porta chiusa, madre dei pentimenti e delle paure, solo tu e tieni stretta al collo - l'entrata. L'uscita è scordata e vanno i minuti a gomito di lana .. Resisti ferma nel centro, in quel tuo sederti in granolina e seta nei pomeriggi stretti a punto erba che a croce s’è già fatta sera. Ancora la madre s

(Redazione) - Quattro poesie di Mirea Borgia tratte da "Cronaca dell'abbandono" con breve nota di lettura (il Convivio ed., 2022)

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Mi sono snaturata di venerdì.  Osservavo i panni sulla sedia  e la valigia già dettava il  percorso. Fuori, le rotelle  assorbivano i binari, mentre  i piedi deragliavano ancora.  Sono stati anni di manomissione,  di squarci abbandonati al  sogghigno del silenzio. La linea  guida tratteggiata convoglia  ogni ferita: l’altrove è una madre  che muore di sradicamento.    _____ Quando la maschera avrà svoltato l’angolo e la donna pagato la sua ultima pigione, quando la chiusa avrà scandito il nascondimento e passato il testimone a nuove mani,  potrai raccogliere i pezzi e ricompormi  sul rimorchio, strizzare l’occhio al mio amaro accadimento, indagare sulle lacrime che mi hanno intrisa, confortare la miseria salita sul podio. Ma leggerai una confessione dentro un diario vuoto. _____ Cosa accade?  Il lampo palesa la notte.  Pre-vede.  Allarme di chi non declina  nel buio.  Il ripiego più ambito è la fine.  Senza. ___________________________ Credo ha affollato le stanze: “mio dio – mio dio

(Redazione) - Sei poesie di Gabriella Grasso con breve nota di lettura

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Cortocircuito Lo senti l’archetipo in questo alito di tempo all’incrocio di ogni mondo Lo tocchi con mani bambine nel caldo di questa materia che docile assume molteplici forme e colori colonne volute festoni di templi votati all’Immenso gradoni di eterni teatri per vivere con i tuoi pari il ciclico corso dei venti e smorfie beffarde di uomini ormai mascheroni fermati per sempre su questi portali Lo avverti nell’aria, nell’oleandro che macchia e rallegra ogni canto di questa tua strada in salita Lo ascolti nel canto del”chiù” e nelle voci degli uomini che dalla fiera ti chiamano ti invitano a entrare in quella caotica tela per fonderti con gli altri fili e reinterpretare con loro la tua prima forma Tratto da Quale confine , edizioni Kolibris, 2019 Ultimo tabù Sai, da quando mi manchi io non parlo più con nessuno e nessuno mi parla Sì, ci si scambia messaggi per gestire la vita e tenere ordinati i cassetti mai aperti O per dare un segnale di pubblica voce a chi non lo ha chiesto Ma gli