Mi attarda (Mon Enfance)
Mi attarda, lo sai, lo sguardo sul muro, e il volo di rondine. Fischiano e picchiano, come aghi di pino nel bosco dell'impossibile E ride al canto del merlo, il ricordo d'un volto-mirtillo da bambino. E tace lo sguardo che si perde nell'ora del tramonto che tutto cela. Sospendevo allora, con gesto della mano, il flusso del tempo. Poi la posavo, non ancora uomo, sulle cortecce degli alberi. Erano pianti, lo sai. E sai che il bello e lo stupore calano goccia a goccia, prima d'ogni parola nel cuore di chi canta in lingua antica e sovrana. Allora ti prego, amico, non ridere se m'attarda ancora, nell'ora che prepara la battaglia, il ricordo di occhi bambini, da gufetto nel bosco della vita.