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(Redazione) - Parola eretica - 06 - Una dimensione etica nella poesia contemporanea Alcune note sulle opere recenti di La Mantia, Pianzola, Borgia, Pacini.

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  di Gabriela Fantato Qual è oggi il ruolo della poesia in questo momento storico complesso, dove i singoli sono immersi in una realtà globalizzata e tecnologica, frantumata e senza valori, disorientata?   Esiste una  postura etica  nei poeti contemporanei?  Faccio alcune considerazioni preliminari. Spesso nel parlare comune non si distinguono chiaramente  etica  e  morale  che, di fatto, hanno due significati attigui e, in parte, simili ma anche differenti: i valori, le regole comuni e condivise dalla collettività costituiscono la  morale  che definisce, quindi, che cos'è il bene e il male  per un gruppo umano , ecco perché spesso al concetto di morale è collegato un significato abbastanza tradizionalista, dove i valori sono legati alla consuetudine condivisa all'interno di una società. A queste regole condivise l'individuo, il poeta, dunque, può decidere di aderire o meno, in base al proprio carattere, alle proprie scelte individuali e ai propri ideali, di fatto, chi non

(Redazione) - Lo spazio vuoto tra le lettere - 22 - "Guardiani delle parole": appunti sparsi sull'Etica della Parola - parte prima

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  di Sergio Daniele Donati Parlare di Etica della parola poetica - lo   si sa bene - significa addentrarsi in una selva di contenuti invisa ai più e, per molti aspetti, avversati anche in modo esplicito.  "La parola, specie se poetica, non dovrebbe avere contenuto etico in sé", si dice, "ma dovrebbe essere sotto costante attenzione solo l'elemento estetico di ogni scrittura poetica". L'assunto, intendiamoci bene, non è privo di una sua dignità filosofica e giuridica, perché, appunto, confina con ogni discorso relativo al principio sacrosanto della libertà espressiva. Il poeta, si sostiene, non deve essere limitato nella sua scelta lessicale, formale e/o contenutistica.  Tutto deve poter esser detto, o scritto. E non sarò certo io a voler negare questo dato di libertà. Tuttavia rimarco che questo ragionare forse si fonda su una visione assai antiquata, e forse sorpassata di etica, secondo la quale la stessa attiene solo al significato di ciò che viene detto o

La quercia

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Ferma.  Roccia del deserto,  opaca.  Immobile presenza  millenaria, solitaria.  Indifferente al dubbio,  solletico per la corteccia,  attenta ai messaggi del vento,  Ascolti.  Ponte tra l'indicibile e il firmamento,  eretta avanti la mia scelta.  Silente, in un mondo senza Verbo.  Torre d'ossidiana, memore della lava.  Io, canna al vento,  stanca guardia senza sguardo  sulla mia scelta afona.

Dialogo

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Maestro Immaginario Prima di parlare con loro guardali negli occhi in silenzio per un istante. Allievo L'ho fatto, Maestro, l'ho fatto. Lo faccio sempre. Maestro Immaginario E... Allievo Avevano sguardi persi, sfidanti, strafottenti, violenti, bui, cupi, impauriti, respingenti. Avevano sguardi aggressivi, fissi, vuoti, inossidabili. Maestro Immaginario E poi cosa hai fatto? Allievo Per un solo battito di ciglia ho chiuso gli occhi. Era troppo, anche per me. Maestro immaginario E poi? Allievo Poi ho riaperto gli occhi. Maestro immaginario E... Allievo (con le lacrime agli occhi) Avevano lo sguardo da bambini impauriti. Poi è iniziata l'udienza di convalida dell'arresto al Tribunale dei minori