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(Redazione) - Fisiologia dei significanti in poesia - 07 - Poesia tra Greifen e Zeigen

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    di Giansalvo Pio Fortunato     PARTE I Il richiamo ad una coscienza della poesia pare avere linearmente la ricetta di una precettistica etico-deontologica che, onestamente, poco le si addice. Così come, pari merito, inscriversi entro una specifica categorizzazione del fare poesia è esercizio non solo astruso, ma anche altamente dequalificante. Si tratta – per intenderci – di un tradimento identitario, di una mortificazione rimutuata perennemente: è, senza dubbio, lo sfregio di tutte le linee , di tutte le tendenze massimaliste che sistematizzano un rigore preconfezionato del prodotto poetico da esportazione. Eppure, in questa apertura ad una chiusura contro ogni classificazione paradigmatica, si oppongono le mie stesse conclusioni: Non poeta è. Poeta è. Il vero problema sta nell’insopportabilità assoluta di ogni atteggiamento descrittivo della poesia, di ogni analitica genealogica che punti non alla riesumazione del corpo poetico, quanto al suo dischiuders...

(Redazione) - Fisiologia dei significanti in poesia - 06 - Solo così, la poesia è di coscienza!

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  di Giansalvo Pio Fortunato   Riservare alla poesia dei risvolti estremamente pratici e pragmatici, dopo le istanze ontologiche precedentemente analizzate, pare essere non solo una forzatura, ma anche un ritorno all’ovile abbastanza forzato. Sono queste, infatti, le motivazioni che si adducono rispetto ad un’ostinata e recalcitrante politica poetica che preclude al verso ed alla sua genesi un risvolto pienamente ontologico: non è forse l’Essere il grande residuo di un approccio vitalmente platonico? E la scia platonica, in fondo, non rifiuta deliberatamente l’opportunità poetica come reale possibilità conoscitiva, designandola piuttosto come menzognera? È evidente, allora, che questo sforzo di analisi programmatica è tutt’altro che uno sforzo banale o decontestualizzato o, peggio ancora, appartenente alla vecchia scuola. Il grande problema, soprattutto dei nostri tempi, è l’insensatezza genealogica con la quale ci si riferisce alla poesia: parlare di insensatezza, infatti...