A Glenn (scrittura spontanea in controtempo - dedicata a Glenn Gould) di Sergio Daniele Donati
poesia esile/poesia esule E dimmi tu quale sia il segreto dell'appoggio di un dito all'armonia del silenzio. Io mi copro di sudori e non cala mai la mia antica stortura. esistere è in fondo un baco e dal buco nero dell'illusione che esista una verità protetta dal guscio del proprio nome le parole escono come un biascicare parole d'ubriaco, un trascinare ricordi di ciabatte in corridoi d'ospedali dove i muri trasudavano resine di dolore giallastro e colavano nelle notturne grida dei malati d' infanzie mai vissute. Una nota sospesa - la tua - al filo di rame brunito della speranza diviene nella mia retina lacrima e poi sorriso ebete e meraviglia e stupore, ché io ancora esisto come tatuaggio sbiadito su pelle vissuta. Di dirmi partecipe alle dissonanze del creato - un eterno intervallo di settima a si