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"La Mancanza" - su un inedito di Alba Gnazi - lettera aperta all'autrice di Sergio Daniele Donati

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  Talvolta è andare lontano, in solitudini senza echi, con la propria sola faccia, un’ombra, un'abitudine a sé da ricostruire. Trovando, scoprendo. Annusando, intuendo. Su una strada simile a tutto e mai percorsa, con anse e limiti ancora mai esperiti.  Senza nulla aspettare, nulla cercare, se non quanto lontano dentro si può, anche stavolta, arrivare.    Si cerca di non pensare, in quel lontano , allo squarcio che smozza l'orizzonte in là e in qua dal vecchio cerro, al tramonto popolato da divinità silvestri, nidi e arsure, stagioni ubriache e nudità fatiscenti, a una Terra di opulenze e mancanze per le quali non offrirsi crisalide, non rendersi sintomo e permanenza, ché la mancanza, sai, la Mancanza  non si misura a parole, a ore, o a lacrime.  Ha l'indolenza tagliente di una frase non scritta, di un telefono preso e riposto, preso e riposto, di una strada con fianchi molli sterrati sotto un sole che preme e non sorprende. Si arriva sempre in ritardo, sulla mancanza.  C