Su "Al di là della polvere" (Fabio Ivan Pigola - Divergenze ed. 2021) - recensione di Sergio Daniele Donati
Mi diceva quand'ero ragazzo un anziano signore, un vero amante delle parole, che la grande letteratura è una burla in cui il lettore parte, lancia in resta, con un'idea già formata su cosa leggerà e si trova poi disarcionato da un cavallo imbizzarrito e, in breve tempo, con la faccia nella polvere. «La letteratura, quella seria,» diceva, «è un cavallo pazzo e ti porta dove vuole lei, senza neanche chiederti il permesso». Con gli anni le mie abilità di lettore si sono raffinate e ora posso dire cosa sia per me la grande letteratura, forse. Ma, anche se non rinuncio a trovare un poco inutile cercar definizioni, tuttavia, quell'idea dalle tinte western, in cui la letteratura prende il ruolo d'una sorta di mustang indomabile che ti porta lontano da una destinazione facile e attesa, mi è rimasta nel midollo. È sempre questo il primo criterio di valutazione per me, che mi avvicino con entusiasmo a volte eccessivo all'altrui scrittura: prendo un libro in mano e, prima an...