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A proposito della raccolta "Fegato in cartolina - Je vais te dire un secret" (Il Convivio ed., 2024) di Rosanna Frattaruolo - nota di lettura di Sergio Daniele Donati

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Divertire (o l'aggettivo divertente) non sono termini che chi scrive note di lettura usa per definire le scrittura alte che commenta. Eppure un breve sguardo all'etimo della parola ci riporta immediatamente alla sacralità del divertimento in lettura poetica.  Analisi etimologica derivata dal serio sito  Etimo.it la cui lettura consiglio a tutti voi. Una scrittura se non diverte , se non porta o volge la mente del lettore verso un altrove fecondo, a volte in direzione opposta, può dirsi poetica? Un dire che si limita a confermare al lettore le sue false credenze e non lo diverte, non lo diverge, può portare in sé i semi dell'arte poetica? Sicuramente scrittura divergente e divertente  è stata per me quella che per noi manifesta Rosanna Frattaruolo nella sua raccolta  "Fegato in cartolina - Je vais te dire un secret" (Il Convivio ed., 2024). I temi dell'amore e della morte sono sempre affrontati dalla poeta con uno sguardo laterale non di rado ironico e accattiv

(Redazione) - A proposito di "Esaudimento" di Barbara Rabita e Antonio Laneve (Puntoacapo Editore 2024) - nota di lettura di Gabriella Cinti

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        La percezione forte che trapela dalla lettura di questa raccolta poetica, è che sia dominata da una giocosa quanto serissima stigmatizzazione del mondo, con una modalità ludica che rovescia i paletti della cosiddetta normalità, in un copernicanesimo poetico e speculativo di originalissimo profilo. Poesia urbana per definizione ma emblema anche della condizione umana affaticata, ferita, post crepuscolare, dove la poesia del desiderio può esprimere “ solo un rantolo ” “ nel tunnel senza uscita del tempo ”; la domotica stessa viene animizzata nel mettere a nudo senza retorica il cuore degli oggetti e la loro sottile valenza consolatoria. Cogliamo, nei due autori, una vera militanza nello smascherare la falsificazione logica e l’Ordine consueto e razionale delle cose. Il quotidiano è grimaldello per aprire inusitate dimensioni di possibile salvezza e la vis analogica, febbrile, con improvvisi scarti semantici simili a movenze di danza, si esprime in una visionarietà che prende l

Odisseo sconfitto

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  Lo senti anche tu il tocco  ruvido e inesperto  dei polpastrelli del Tempo sul pianoforte d'un desiderio nato per essere eterno? L'incapacità di dirsi vinto, lo sguardo ebete su un orizzonte non più suo, Ulisse ha perso la vela e Polifemo e Circe e Poseidone - e forse anche tu - sputano parole  in lingua  arcana sul suo vero nome. _________ Testo - inedito 2024 - e foto di Sergio Daniele Donati

Il sogno di un sogno

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Eppure vorrei anch'io posare la nuca su una pietra e sognare una scala al cielo. Non desidero nemmeno presenze angeliche o promesse di discendenze numerose. Solo una pietra, una scala e il sogno di felicità per il mio unico figlio. ______ Testo - inedito 2024 - e foto di Sergio Daniele Donati 

In ricordo del Mestro

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Mi pareva allora che il mondo avesse  riflessi infiniti sulle mie retine e che potessi adagiarmi finalmente sull'immagine  di un'infanzia mai vissuta. Mi dicesti preoccupato di aprire gli occhi, Maestro. Un abisso senza fondo, una scala di legno, dai pioli insicuri, e tu che mi tendevi la mano. _______ Testo inedito (2024) di Sergio Daniele Donati 

Notturna #4

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Accade così, d'improvviso, che un'eterna distrazione si plachi,  estasiata dall'afona tenacia del mondo vegetale. _______ Testo (inedito 2024) e foto di Sergio Daniele Donati 

(Redazione) - Leopoldo Lonati: Discorso senza un alito di vento - lettura di Anna Rita Merico (1)

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  Foto dal web Polvere, granchi, testuggini, pioggia, foglie, biscia, api, platani, balena, acqua, neve, talpa, fragoline, lamponi, insetti, felci, more, balena, lampade, notte, fragoline di bosco. Un erbario. Un bestiario. Una lente sull’intera Natura adagiata in un Quolet immobile di tempo sacro, circolare. Che supplichino ora. Che supplichino Dio s’Egli ancora non si è stufato. Che supplichino e invochino qualcosa. Qualcosa che dia origine a qualcosa.  ( 10. pg 22) Perdita. Tagli di perdita. Si frantumano barriere tra le scale del vivente. La Poesia entra a scandagliare la perdita. Ne registra paesaggio tra polvere e fango. Sono solo gli elementi della natura a battere un segno di presenza, pur nello stremo delle forze. Tutto è riconoscibile nel proprio essere in preghiera. Anche il tempo percola via, muto, sigillato nel latteo di acque che raccolgono potenze sferrate. Di cosa si nutre il paesaggio di questi versi? Quale apocalisse dell’anima bordeggiano? Dovevamo custodire il respi

Una poesia di Francesco Scarabicchi in doppia traduzione di Sergio Daniele Donati

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  Congedo Il nome si allontana,  impallidisce,  povero niente bianco  che ti guardo,  neve di nulla  adesso. di Francesco Scarabicchi da Il prato bianco - Einaudi ed. _____ TRADUZIONI LIBERE di Sergio Daniele Donati dal Francese Congé Le nom s’estompe, pâlit  pauvre néant blanc  quand je te regarde, neige de vide maintenant. ____ dall'Ebraico עזב השם נסוג פאלס  מסכן לא לבן  אני מסתכל עליך שלג של כלום  עכשיו

Una poesia inedita di Federico Preziosi

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Siamo lieti di poter pubblicare una poesia inedita di Federico Preziosi , poeta che da sempre seguiamo con interesse sempre crescente.  Si tratta di una composizione particolare in cui immagine e segno giocano in una sorta di alternanza dai sapori che riportano la memoria del lettore attento al simbolismo d'oltralpe, trascinandolo in un dominio molto vicino all'onirico.  Una poesia questa che manifesta appieno, per chi ne conosce l'opera, la capacità del poeta, di affidarsi a richiami stilistici diversi, senza mai perdere il contatto con la sua inconfondibile voce, cosa questa assai rara nel panorama della contemporanea poesia.  Ringraziando pertanto l'autore per avercene fatto dono, siamo pertanto lieti di potervi sottoporre una composizione che ha la potenza di un dire capace di ricordarci che ogni tratto poetico viene da una storia non solo individuale del suo autore. Per la Redazione de Le parole di Fedro il caporedattore - Sergio Daniele Donati Sensi Cadeva solo il

Milano s'innalza (pensando a René Char)

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  Là, nell'apnea d'asfalto di Milano, immersa nelle sue dimenticanze, la torre del non pensiero s'innalza. La legge dell'assorbimento sorge ben prima della parola che ne descrive i contorni torbidi e fecondi. _________ Testo - inedito 2024 - e foto di Sergio Daniele Donati 

Dialoghi poetici coi Maestri - 71 - Andrea Zanzotto

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  Esistere psichicamente di Andrea Zanzotto  Tratto da "Vocativo" Da questa artificiosa terra-carne esili acuminati sensi e sussulti e silenzi, da questa bava di vicende – soli che urtarono fili di ciglia ariste appena sfrangiate pei colli – da questo lungo attimo inghiottito da nevi, inghiottito dal vento, da tutto questo che non fu primavera non luglio non autunno ma solo egro spiraglio ma solo psiche, da tutto questo che non è nulla ed è tutto ciò ch’io sono: tale la verità geme a se stessa, si vuole pomo che gonfia ed infradicia. Chiarore acido che tessi i bruciori d’inferno degli atomi e il conato torbido d’alghe e vermi, chiarore-uovo che nel morente muco fai parole e amori. Psiche   di Sergio Daniele Donati inedito (2024) Il suono del verbo essere è ago di pino, scaglia,  frammento di selce sul sagrato di una chiesa abbandonata ai venti, mentre l'oblio degli attimi  bisbiglia un  Kaddish solitario ¹  e senza comunità di sostegno. Il suono del verbo essere è taglio,

Filastrocca per adulti

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  C'è in me un suono duro un cozzare di pietre sul muro. E grida, e poi tace quel bisogno vorace, di ragno un'atroce cantilena; sono anima - e mosca - in pena. Mi dà il panico l'abisso del mare, ma tu - per favore - non andare. ______ Foto e testo - inedito 2024 - di Sergio Daniele Donati

(Redazione) - Muto Canto - 14 - su Anna Santoliquido

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  di   Anna Rita Merico   Anna Santoliquido: di poesia lungo frontiere europee, di memoria che costruisce luoghi,  di Basilicata da cui partire e di Sud in cui essere. RITORNI chissà come sarò tra cent’anni se le gote saranno muschio o terra non sentirò il trapasso mi rapirà la luce le labbra non emetteranno rantoli ma versi vorrei accanto i ragazzi il mulo nella stalla i pulcini sotto il letto le viole nel bicchiere ritornerò nei sogni nei desideri delle madri nella passione degli amanti nelle nubi del mattino      Difficile comprendere da dove iniziare a dire per un percorso lungo in poesia. Un percorso in cui vita, politica, militanza, ricerca, viaggi, scrittura, traduzione si intersecano fino a tessere un filo unico di tensione esistenziale. Anna Santoliquido nasce in Basilicata, a Forenza in provincia di Potenza. Nel 2010 le è stata assegnata la cittadinanza onoraria in Serbia, nel marzo 2017 ha ricevuto dall’Università Pontificia Salesiana di Roma la Laurea Apollinaris Poetic