Terzine notturne (un sogno)
Di notte, se non dormo, sogno ad occhi aperti un sogno in cui sogno. E mi accompagna il monotòno richiamo dell'assiolo sovrano a percorrere il sentiero a ritroso del ricordo di un futuro mai scritto Là, nel bosco del dormiveglia, una porta di rame è l'accesso alla dimora di un oracolo canuto che risponde allo sguardo col canto delle lucciole e ai segni d'inchiostro sui miei palmi con sorrisi sdentati. Un oracolo folle che ignora ogni mia domanda e versa piano le sabbie del silenzio in un vaso di cristallo, poi mi guarda con sfida bonaria. “Se ancora non hai capito”, mi dice ridendo, “esci dal sogno con passo di gambero” . _______ Testo, inedito 2024, di Sergio Daniele Donati