Abissi ebbri
Alla quarta birra tutto appare chiaro. E si mollano gli ormeggi, l'etica vola alta. L'emozionale, pur non negato, si assoggetta alla legge dello spirito. E dello strazio e delle ossa polverizzate e del respiro che si blocca in gola e di quei pensierini che negano l'esistenza, quasi non esiste più traccia. Ci si sente centrati. Infusi di una saggezza antica. E si ha il coraggio di dire: "che sia, io lascio andare". La vocina che, fino ad un secondo prima, ti frantumava i polmoni, tace, e tu, vecchio saggio dalla barba bianca, dispensi le tue vette a te stesso e a chi, malauguratamente, ti sta ad ascoltare. Tripudi, grida di eccitazione: "Bene, bravo, bis". Alla quinta birra, però, sordida, la vocina si fa risentire. "Sei certo di farcela a lasciar andare?". "Come farai senza la tua essenza?" Alla sesta birra ti addormenti. Si addormentano i tuoi sensi ed anche la tua etica. E tu, figlio bastardo di un D.o minore, se non