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Lettere a una persona speciale - 73 - Settembre 2024 - "ma la vita..."

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    E poi mi dicono che non devo coltivare quell'idea,  che è pericoloso innaffiare  i semi che hanno messo radice in me.  Ma la vita, la vita minuscola, quella del millepiedi, quella che non dona alcun insegnamento o, se lo dà, ti toglie il tempo perchè tu possa viverlo appieno - che gioia sarà mai morire consapevoli! -    la vita, dicevo,  mi ha tolto l'orizzonte da sotto gli occhi e se ancora scrivo lettere, in assenza perenne di un tuo cenno di risposta - dall'aldilà i suoni  che qui arrivano sembrano degli scick sciack di scarponi nel fango e non certo la cetra della tua voce -  è perchè la Katana contro le scaglie del tuo ricordo non so usarla,  e poi - lo sai - l'orizzonte è necessario alla buona tecnica del Budoka   e, finché non mi sarà restituito il mio sguardo, la spada resterà nel suo fodero, e io nella capanna di pensieri di muschio e bambù che la tua assenza mi lascia come beffa ereditaria _____ Testo - inedito 2024 - di Sergio Daniele Donati

I dubbi, mi dicevi

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"I dubbi", mi dicevi, "e le incertezze e gli inciampi, ci sostengono". Io tacevo e mi chiedevo cosa fondasse la capacità di appoggiarci alle nostre insicurezze. Poi, chiudendo gli occhi, vidi in un'immagine lo specchio, ciò che velava la nostra capacità di vedere e arrenderci al flusso della vita. I dubbi e le incertezze e gli inciampi e quel bianco battito d'ali, che taglia il nostro sguardo. Alcuni la chiamano speranza. "Non è il dubbio il fondamento del nostro respiro, ma il nostro credere nella possibilità di poterlo vivere appieno", risposi.