Trittico dell'abbandono
Mi chiedi di scrivere mentre strappo con gomma bicolore dal quaderno della vita tratti di sogno; troppo maturo. Scriveranno altri per te, io ora taccio e cucio; e che sia un dire sovrano la parola del Silenzio. e mi chiedi di tornare dal luogo di ghiaccio ove le Voci m'hanno relegato; in quelle lande, però, si tace chè la parola è valanga e il suono - in quei bianchi deserti - è nemico dell'intuizione. Lascia dunque che chieda io al tuo petulare bambino un istante di requie; è tiranno, sai, e battente e antico il mio desiderio di spezzar pennini, come fece il patriarca con gli idoli di Terach. Foto e testo - inedito 2022 - di Sergio Daniele Donati ©