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(Redazione) - Tre poesie inedite di Annalisa Lucini - con nota di lettura di Sergio Daniele Donati

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  Davvero molto lieti di poterlo fare, vi proponiamo oggi tre poesie inedite di Annalisa Lucini , poeta di certa esperienza ed espressione delicata.  Come potrete voi stessi confermare, immergendovi nei testi, la penna di Annalisa Lucini si caratterizza per una sapiente capacità di stare nei territori di confine tra un vissuto battente e una rielaborazione profonda dello stesso , dove ogni esperienza, si essa di parola o di osservazione, di congiunge – e con quali esiti – ad una delle finzioni a parer nostro "primarie" del poetare: rivelare al lettore la possibilità di uscita da schemi di incomprensione e accettazione del reale senza domanda.  La prima poesia del titolo Ognissanti , ad esempio, è come vedete la descrizione di una esperienza, a partire dalla quale la poeta rielabora una del tutto originale idea di autoassoluzione necessaria , quasi a dire – senza dirlo – dell'inutilità, altre a che della totale inopportunità di ogni giudizio.  Anche di fronte al t rav...

(Redazione) - Muto Canto - 21 - Una nuova generazione di uomini

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  di Anna Rita Merico  ( 1 ) Abbiamo guardato molto dell’America del Secondo Dopoguerra attraverso lo sguardo lucido di Fernanda Pivano. Abbiamo colto le nascenze legate ad opere come Howl di Allen Ginsberg, On the road di Jack Kerouac, The nacked lunch di William Burroghs. E’ un’America altra che ci ha attraversati mostrando una politica senza politica istituzionale, una politica dentro le esistenze. Una politica in cui sguardo-sentire-azione hanno combattuto ciò che l’economia chiedeva in termini di assuefazione e modificazione all’universo valoriale umano.  Negli equilibri internazionali del II Dopo Guerra, America e Russia erano divenuti riferimenti di civiltà industriale e, per strade diverse, mostravano l’esito, il significato, la richiesta di senso della spersonalizzazione legata alle leggi non scritte della produzione in serie. Nell’ Urlo di Gingsberg è raccolto il significato del rifiuto alla lacerante consapevolezza dei nuovi modelli di organizzazion...

Il tocco della parola

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  Esiste un tocco, un tocco deciso, una vibrazione trasmessa dalla parola al suo oggetto. Ciò che viene detto si copre, pudico, il volto col manto sacro del significato. ______ Foto e testo - inedito del 13.3.25 - di Sergio Daniele Donati  

Quattro poesie di Nicola Vacca - con nota di lettura di Sergio Daniele Donati

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  Nicola Vacca ritratto da Gaetano Del Mauro Nicola Vacca è poeta e critico letterario conosciuto e dalla vitalità espressiva indubbia.  Siamo molto lieti di poter pubblicare su  Le parole di Fedro  quattro sue poesie dedicate al grande maestro  Thomas Bernhard e a delle riflessioni sul secolo scorso: il Novecento.  Le poesie ispirate a Bernhard, con un sapiente "gioco sui titoli" di alcune fra le sue principali opere, tracciano un dialogo senza risposta con il grande autore, in cui sono evidenti le tracce di una profonda riflessione sull'intera sua opera.  In particolare nella prima, dal titolo Estinzione , il poeta sembra volerci significare quanto emerge spesso anche nella mente e nel cuore dell'attento lettore di Bernhard: una sorta di agghiacciante consapevolezza che le sue parole siano le ultime possibili su un mondo in dissoluzione che, per forza di cose, non può che essere descritto che con la lingua dell'ossessione quasi asmatica. Dopo aver l...

Memorie vegetali (Take me to the king)

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  Si può rinunciare a ogni vocabolo e trattenere il balsamo di una linfa saggia sul palmo della mano. Solo in questo modo si onora il debito dei padri verso i figli e il dio degli abissi trova definitiva dimora e requie nella verde goccia della memoria di ciò che ancora deve nascere. ______ Testo - inedito 2025 -   e foto   di Sergio Daniele Donati  

Un passo lento

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  Foto di Yoal Desurmont su Unsplash.com Del ponte di giada che dovevo attraversare mi colpì l'imperfezione di un innesto di legno, sul bordo sinistro. Un rattoppo, un inserto tarlato e volgare parlava di una luce che si tiene in vita nella polvere e nell'ombra e raccontava della parola che germina come corpo estraneo ai nostri silenzi. Mi voltai e diedi le spalle al Palazzo di Cristallo. Era l'ora del ritorno a cercare radici imperfette, per immergere di nuovo le mani nel fango e riempire il mio zaino di zavorre inutili. Camminavo di nuovo con un sassolino in tasca e lo sguardo bambino sulle screziature color ebano di un'esistenza dedicata all'altare del passato. _____ Testo — inedito 2025 — di Sergio Daniele Donati 

Il mondo è un leopardo di perfida corsa - inedito di Lina Leonetti (Carmela Laratta) - con nota di lettura di Sergio Daniele Donati

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  Siamo molto lieti di potervi proporre " Il mondo è un  leopardo di perfida corsa" , composizione inedita di  Lina Leonetti (Carmela Laratta). Tra la prosa poetica e la poesia, l'inedito si caratterizza per una riflessione sull'umano e sull'esistenza in cui il limite tra simbolo  e interiore viene descritto con linee poetiche delicate e allo stesso tempo disarmanti. Una poesia che è riflessione sulla fragilità umana e sul conflitto tra aspirazioni e realtà, in cui il disincanto assume un valore di consapevolezza anche positiva.  Tanti i richiami al naturale e, allo stesso tempo, al corpo che a volte viene descritto con richiami vegetali dagli evidenti "dialoghi nascosti" con una tradizione poetica che ha trovato in Celan il suo esponente più paradigmatico.  L'uomo qui descritto dalla poeta è un essere capace di riconoscere il suo fragile limite e di inserire nella descrizione di ciò che chiamiamo esistenza ogni poetica valenza del nostro essere imm...

אֵבֶל - Lutto

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Col cuore rivolto ai piccoli Bibas Mi soffia sugli occhi un alito di ghiaccio. Sono urla bambine e pieghe e strazi. In quella piccola bara nera, si è spenta in un grido anche la mia anima. ______ Foto e testo di Sergio Daniele Donati

(Redazione) - Lo spazio vuoto tra le lettere - 41 - Brevi riflessioni sulla poesia "Lo sconosciuto" di Aldo Palazzeschi

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di Sergio Daniele Donati Se c'è una declinazione del poetico cara a tutte le stagioni e correnti  –  è un tema che ricorre in quasi tutti i tratti delle grandi penne del Novecento  –  è quella che descrive il rapporto con lo sconosciuto, quando non con l'inconoscibile, nel tentativo di dare alla parola l'ossimorica funzione di descrivere ciò che, nel suo fondo, descrivibile non è. Sconosciuto, indicibile, altrove sono tutte definizioni dell'indefinibile o, quantomeno tracce care al poeta di una consapevolezza diluita, della percezione profonda che esiste sempre un altro da sé i cui contorni e perimetri sono per definizione evanescenti ma, allo stesso tempo, essenziali a chi della parola fa il suo strumento espressivo principe.  Aldo Palazzeschi in una sua celeberrima sua poesia dai tratti lievemente futuristi traccia questa linea sottile con una ineguagliata (e forse ineguagliabile) maestria e ogni volta che mi soffermo su quel testo dal titolo inequivocabile – ...

(Redazione) - Dissolvenze - 40 - Storia di un pettirosso

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  di Arianna Bonino Se dico Potter, scoiattoli, gattini e anatroccole con tanto di cuffia in testa e grembiulini azzurri bordati di pizzo, e magari aggiungo la descrizione di ridenti scenari campagnoli vittoriani, sono certa che molti di voi penseranno alla ben nota disegnatrice inglese Beatrix, alla quale, in effetti, si devono le memorabili illustrazioni di storie ove i protagonisti sono teneri animaletti impegnati in dolci avventure dedicate all’infanzia. Chi non conosce Peter Coniglio, il simpatico lagomorfo dalla soffice pancia bianca che, nell’insolita bipede postura, gironzola con i suoi amici tra muretti, rose selvatiche e prati costellati di erica, almeno fino all’ora del tè, quando mamma coniglia richiamerà all’ordine i vivaci cucciolotti radunandoli attorno ad una tonda ed invitante tavola perfettamente allestita con tovaglie bianche e tazzine in porcellana, ove i piccoli gusteranno la merenda a base di fumante infuso, biscottini al burro e torta di carote? Ecco, scorda...

(Redazione) - Omaggio a Umberto Piersanti nel giorno del suo compleanno (a cura di Paola Deplano)

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  Nel giorno del compleanno di Umberto Piersanti condividiamo con i lettori del blog una lirica tratta da L’urlo della mente e altre poesie inedite (Samuele editore, 2024). I mostri di Bomarzo come specchio dei suoi mostri interiori, nel terribile tempo della malattia. (Paola Deplano) DOPO LA VISITA AL PARCO DI BOMARZO Quando v’ho visto nei colori diversi i più sgargianti era di questo autunno la mattinata forse più chiara amabili mostri di Bomarzo maschere del gioco riso del tempo luminoso. Chi nel parco vi dispose non conobbe di certo la paura aveva l’animo sereno chi trasformò il grottesco in pieno idillio. Nel viaggio altri stavolta diversi e più antichi la guida ne parlò, ma non li vidi solo conobbi che essi erano dopo le feste serene nei triclini ed il pieno erotismo delle tombe ed i pesci, i grandi uccelli il gioco e il riso tutti solo prima di loro alle soglie della morte. Da questi demoni sì sarei stroncato per l’orma la più antica delle nostre paure di moderni ma la paur...