Una voce barbara
Per anni una voce barbara - una voce roca e sgraziata figlia d'un grido di sdegno al mondo - ha abitato le rubie regioni del mio pericardio. Cercava l'attacco al sovrano - la distruzione del nome custodito nei miei ventricoli. È bastata una sola parola del sovrano - il monito che piega il corpo e spezza il respiro - a polverizzare quella voce gridata senza controllo; di lontano. Il sovrano tace per eoni e ascolta e cerca radici sacre nei più gravi sacrilegi; il sovrano vuole assoluzione ma, se non è possibile, la sua parola unica piega il corpo, spezza il respiro e allontana per sempre. Perché nulla può avvicinarsi, se non degno, al nome custodito nel ventricolo più celato.