di Francesca Piovesan Quest’estate ho riletto la raccolta di racconti “Il silenzio del lottatore”. Mi capita di rileggere libri che con il tempo tendo a dimenticare, almeno in parte. Mi capita di rileggere libri che mi riportano alle origini: il racconto. Io nasco così, scrittrice di racconti, e in fondo lo sarò sempre scrittrice di racconti, anche se le mie parole si fonderanno in un romanzo, anche se i miei quaderni presenteranno pagine di intrecci temporali e di trama, io sarò sempre la narratrice breve, quella del tempo condensato che rileva tutto, e lascia in sospeso. Rossella Milone è una collega di tempo, abile, brava, con una lingua compiuta che mi ricorda Alice Munro. Rossella Milone lavora con le sue parole, e con le parole degli altri. Rossella Milone è la coordinatrice del progetto Cattedrale, un osservatorio che promuove la forma letteraria del racconto. E qui, in queste duecentoventisei pagine, la forma prende vita. La forma di Milone racconta delle emozioni, della sensua