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Medea

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Ne hai lasciate cadere troppe a terra; poche hanno germogliato. La terra - quella terra -  è nemica e respinge più del vento  gli afflati della vita.  Dicevi che m'avresti plasmato l'anima come argilla mediorientale. Ne hai fatto uno sgraziato  ammasso di fango  privo del soffio d'una speranza e continui a bisbigliare un'unica berceuse, una lenta  sentenza di condanna. Ma tu non sei giudice,  e io sono funambolo e null'altro conta ai miei occhi che resti teso il filo  tra luna e Aldebaran.  Che io sia caduto  all'altezza di Betelgeuse  poco conta; resta il filo, dicevo, e già di lontano intravedo il passo strascicato  d'un re mendicante pronto a prendere il mio posto. Io non resto, né resisto, né insisto ma non resti nemmeno tu se non nella maschera  d'argilla grigio-vendetta  che scambi per sorriso; speri davvero che copra  le tue rughe stanche  d'una vita sprecata  a dar caccia all'altrui innocenza? Dovevano chiamarti Medea, non donarti un nome

Quattro inediti di Mariateresa Bari

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Anestesia di cielo Sulla panca del silenzio  l’anima parla Di suoni dispersi nell’affanno code  dimenticate nel vitreo dei pensieri taglienti capelli  sfarinati nel fango di false squame da indossare Quando il cielo nel biancore sbanda e  d’azzurro non fiata Il passo che acquieta C’è un passo nelle maniche slabbrate del tempo  saio e sandali indosso che acquieta il fuoco nel suo irrompere violento a consumare ossa di viandante Il rosso ghiaccia i pensieri  e le salmodie dei padri  nella terra del silenzio Dove sotterrate gambe  invecchiano l’estate mentre inverna anche la rosa Sosta Si allaga la stanza d'occhio  tra palpebre d'acqua cola l'oltre nei nostri vetri appannati Strizzo sogni di pesci guizzi di sassi  spruzzi di pace Scosto suoni silenti e sosto Transumanza Transumanza, di silenzio in silenzio Tesa la seta di silenzi smerlettati di preghiere  sulla secca delle attese si vergavano parole  senza nome Fiore nudo nell’immersione  battesimale del cielo  aureola i

Due poeti allo specchio (Mirjana Zarifović e Sergio Daniele Donati)

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Sopra i bastioni, abitiamo quella cosa, è una landa, è cava e sfiorisce sognata nei vasi d’opale donata, creduta tale, straziata, dal tremendo calpestata, dal tremendo? Il caduto, il più bello, l’avverso, a noi annodato, aspra parola che nido hai preso nell’abisso gemello del petto e ora me canti e sfiguri, il regale, il mortale patimento versi, non sai, tu stessa non sai, che il regale e l’avverso appaiono tali all’occhio diviso del cieco. Sopra i bastioni, qualcuno dentro cammina. Salvala, non è una mano la mia, muove la luce nella tua casa. Mirjana Zarifović - inedito 16/1/2023 _______ Immaginavo nel sogno  occhi d'opale su  una torre di guardia. Il mio sguardo era  posato su orizzonti di giada, là, nell'ora del tramonto. Nessuna tenerezza al cuore,  né  ricordo,  ma extrasistole  di granito,  ché dietro le screziature arancio-cielo sentivo il verso del gracchio, e il soffio d'indaco che spaura. Mi chiedi di salvare una voce  - una sola -  e ignori la fatica  della guar

Estratto dalla silloge FRAGILE AL MONDO di Antonella Sica (Prospero Editore, maggio 2016)

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Le Parole di Fedro è lieta di poter ospitare un estratto della raccolta poetica di Antonella Sica , poeta che è già apparsa su queste pagine, Fragile al mondo (Prospero ed., 2016). La silloge, che si caratterizza per una scrittura precisa, delicata e raffinata e per la capacità di comunicare contenuti anche attraverso il corpo, sarà oggetto di una più approfondita nota di lettura    nei prossimi tempi.  Intanto si consiglia a tutti la lettura di una poeta che, nel panorama contemporaneo, non si può ignorare.   Per la redazione il caporedattore Sergio Daniele Donati Dalla sezione INTROSPEZIONI La misura del vuoto Il vuoto si misura nei quattro passi della tua casa nel senso rovesciato dei calzini da lavare nel piattino orfano che conservi nel materasso macchiato che copri nel cassetto delle cose che non hanno un posto dove ogni tanto metti le dita cercando. Inutilmente. La donna uovo La donna uovo sul dondolo senza gambe senza braccia quindi uovo dondola nel giardino cieca e sorda

Poesie di Rita Greco

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Fiorivo in lontananze senza peso veste azzurrata anelli d’alba tra i capelli mi ripopola uno splendore più alto in dormiveglia penso con fierezza con rabbia con amore sarei venuta a deporre il mio bacio più lungo. tratta da La gioia delle incompiute (Ladolfi, 2021) ____ Viola papavero fiore di cardo polline delle tre del pomeriggio soglia d’aria tirata a sorte – schianto. Parola: sostanza stupefacente nostra prediletta come placheremo le astinenze quando mancherà? Ombre misurate obbedienti alla distanza il cielo era ovunque noi non bastavamo. inedito Me ne vado a caccia di tramonti a caccia del sole che spende le sue ultime braci – l’anello di porpora che chiude la catena del giorno, gli angoli strappati alla notte che alla notte dovranno ritornare –. C’è in quella misura transitoria l’abbandono e lo spavento il martello e la piuma il funambolico passo del mio essere al mondo. tratta da La gioia delle incompiute (Ladolfi, 2021) ____ Donava in profondità il crepuscolo colava sul corpo c

L'amore (in parole semplici)

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Foto di Man Ray Scia del passato, traccia  di latte, baffo bianco su labbra bambine. Ho tanto amato, e ho amato amare e l'amore - che tanto ho amato -  non sempre m'ha ricambiato. Potevo dirla meno semplice e riempire il foglio  di richiami mistici alla funzione creativa della parola, potevo stordirvi con figure retoriche dai nomi  ancor più strani della loro funzione, ingannarvi coi false friends (sedurvi con il fruscio  di femminee gonne  dopo un enjambement, lasciarvi intendere che una peri-frasi contenga i succhi  dell'amato frutto dentro i suoi lemmi). Potevo, sì, ma ho una certa  e lo dico così - urlato e piano. Ho tanto amato, e ho amato amare e l'amore che ho tanto amato non sempre m'ha ricambiato . SERGIO DANIELE DONATI INEDITO 2023

(Redazione) - Specchi e Labirinti - 15 - SULLA XXVIII EDIZIONE DEL PREMIO LETTERARIO “METAURO”

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  di Paola Deplano Era il 1994 e in un ristorante di Urbania (PU), ci fu l’incontro casuale tra il poeta Umberto Piersanti, il sindaco della città, Giuseppe Lucarini e l’Assessore alla cultura della Provincia, Alberto Berardi. Da questo evento fortuito nacque l’idea di istituire un Premio letterario che conosciamo attraverso le parole di Feliciano Paoli, uno dei componenti della giuria tecnica: «Il Premio Letterario Metauro nasce nel 1994 ed è giunto quest’anno alla XXVIII edizione. Attraverso una qualificata giuria tecnica, presieduta dal Presidente Umberto Piersanti, vengono individuati tre significativi libri di poesia contemporanea pubblicati in Italia nel biennio che precede l’edizione corrente. Il Premio è sostenuto e promosso dall’Unione Montana Alto Metauro e dai Comuni che la compongono; l’iniziativa è appoggiata anche dalla Regione Marche. Comuni appartenenti all’Unione Montana e cioè: Borgo Pace, Fermignano, Isola del Piano, Mercatello sul Metauro, Montecalvo in Foglia, Peg

Dialoghi poetici coi Maestri - 50. Rainer Maria Rilke (2)

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Canto d'amore E come tratterrò l’anima mia, perché la tua non sfiori? Come la leverò verso altre sfere, dove tu piú non sia? Oh, celarla vorrei presso qualcosa che si smarrisse in buia solitudine, in un angolo ignoto e silenzioso che non vibrasse più quando rivibrano gli abissi tuoi!… Ma tutto ciò che appena ne disfiora, ci prende insieme al pari dell’archetto che da due corde trae solo una voce. Su qual strumento, ahimè, siamo noi tesi? E chi lo regge e suona?… Oh melodia! Rainer Maria Rilke Tratto da “Nuove Poesie, in  “Liriche scelte e tradotte da Vincenzo Errante”, Sansoni, 1941 (Traduzione di Vincenzo Errante) Canto d'amore Son nato dal tratto storto d'un pennino antico e m'ha raddrizzato lo stesso tuo canto; il bicordo dell'anima mia con la voce dell'assenza.  Per questo nelle notti d'estate s'abbraccia la dea velata  che abita le mie iridi  al monotòno dell'assiolo. Si compone di più voci quella prece che pare una solo a chi non sa cogliere 

Due poeti allo specchio (Sergio Daniele Donati e Denata Ndreca)

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Il mio sguardo astigmatico si posa su orizzonti mobili, sfoca i contorni e proietta memorie di nebbia  in un Altrove fecondo - un progetto di ritorno. Forse per questo per me scrivere è diluire inchiostri e chine  nell'evanescenza e  accettare  che il significato  scolori  in una quasi assenza  di suono. (Sergio Daniele Donati - inedito 2023) Cade lo sguardo dai tronchi spogli degli alberi.Ponente - il Vento - che lo porta via. Galoppa nelle tempie l'inchiostro nero con rosso sangue misto. Io resto qua, per contemplare il suo sorriso. Cerco oltre, mentre tutto è immobile davanti a questa croce. Simbolo di vita. Simbolo di morte. (Denata Ndreca - inedito 2023) NOTE BIOBIBLIOGRAFICHE Denata Ndreca (Scutari 1976) è poeta e giornalista albanese che vive a Firenze dal 2000. È autrice de' "La ragazza del Ponte Vecchio" ; "Tempo negato" ; "Un faro nella nebbia" ; "Senza Paura" ; "Calicanto" ; "Intorno a me" ; e dei test

Il quarto Alef-Bet - 10-11 Tet/Iod e Iod/Caf

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  TET/IOD È un passaggio stretto che mescola inchiostri ad acque quello dell'inchiostro diluito nella sua essenza marina dall'invasione del significato IOD/CAF Eppure una membrana protegge la trasformazione dell'indicibile in parola neonata - il sorriso della foglia è nelle sue vene e capillari che trasformano verde linfa nella più antica delle preghiere. Testi - inediti 2023 - e foto di Sergio Daniele Donati

Cinque inediti di Simone Migliazza

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Il verso spezzettato degli uccelli poi l’arrivare della luce o prima - nessuno c’era per saperlo. L’acqua in strada sotto alle finestre chiuse. Dove sono tutti? Dove sono andati? Fino all’ora di pranzo la mattina  é gli avventori usuali, il tramestio delle auto nei parcheggi  dietro i muri di bacca porcellana. Gli sguardi dalle case disattenti - che farne  degli atti inosservati? Un gesto dopo l’altro se li portano via in macchina con le buste della spesa. Il mare irremovibile due muti all’ombra breve d’un albero. L’estate infinita. Le cose si prendevano un nome - la mancanza amorosa ci portava a sorridere. Silenziosi, d’un tratto se ne andarono - non lasciarono nulla passando la collina: le sedie rimediate sotto i rami  non erano esistite. C'era una barca in viaggio si partiva di notte. C’eravamo trovati al molo tutti immaginando cose impossibili. Amici, fidanzate tranquille salutavano. Vennero fuori storie vecchie d’anni. Sapeva già ogni cosa - cosa fosse accaduto cosa ne av

Poesie di Antje Stehn

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Empatia una lunga strada Lucy è morta caduta da un albero di dodici metri all’inizio della nostra storia e noi ci siamo raddrizzati credendoci esseri razionali, spirituali con un posto speciale tra gli angeli e gli animali eppure i nostri cuori sono agitati come un mercato rionale i bambini hanno le mani piene di erbette strappate schiacciano ragni e formiche si rincorrono con sassi e bastoni e da uomini forti saltano le procedure diplomatiche la grammatica dello scontro: agire prima dell’avversario e combattere fino alla morte Tratta da  “Grotesk!” edizione bilingue tedesco/italiano ,Verlag Expeditionen, 2022 _____ Esistono gli zebralli meta cavallo meta zebra né uno né l ‘altro come il bagnasciuga tra il mare e la spiaggia dietro le mura geometriche di un antico convento riposa la madre di Dio vestita di sole e luna dorme un sonno profondo eterno né morta né viva è così la vita nella poesia: l’intersezione di due linee istante e eternità che dopo aver fatto il giro del mondo si incro

Poesie di Ilaria Sordi

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Inediti Scriveva di sé con i se perché il potere delle ipotesi apriva altri mondi sotto i piedi: nel tuorlo espanso di un tramonto il guscio rotto di un "Ciao" pronunciato da chissà dove. A sfioro sulla spalla si è posata inaspettata la tua voce di sole _________ Sembrano quasi piovere le foglie sopra gli occhi incollati al cielo in un autunno che è mendace promessa d'estate quando sottosopra le lenzuola stanno ancora appese ai balconi ed un piccolo tempore smuove l'aria: ho trovato in tasca un tuo biglietto, gli auguri formali di tempi non sospetti Chissà quanto contano le parole nelle intenzioni dell'inverno che tarda come i passi di chi si attende inutilmente _________ Forse anche i rami conoscono il ciangottio sommesso dell'altrove quando un tramestio nelle vene si fa linfa a fior di pelle nell'iperbole dell'amore: il cielo ho lastricato di intenzioni mentre decanta la malva nell'infuso e gli occhi sono barche senza approdo _________ Di più non

Poesie inedite di Gabriela Fantato tratte dalla raccolta “Terra magra” di prossima pubblicazione presso ILCONVIVIO editore

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Preghiera I.   Prendimi per mano e saliamo dove non si può, dove si vede - l'azzurro che toglie il respiro, senza la certezza di tornare, finché sarà notte e poi giorno, mentre il buio accerchia il mondo là sotto, dove si misura il respiro e si cancella il perimetro, dove lo spazio è zona di sorveglianza. II. Cantiamo la linea a perdita di sguardo, la precisione dei numeri primi, sfuggenti e infiniti, andiamo dove non c'è scacco e dolore, saltiamo a piè pari i confini. Amiamo le foglie con ostinazione, le radici che ci fanno poveri e saggi nella stagione a venire. ____ Madre dei desideri Quella stanza – dentro , e tu immobile. Madre dei desideri nella notte a nodi, a porta chiusa, madre dei pentimenti e delle paure, solo tu e tieni stretta al collo - l'entrata. L'uscita è scordata e vanno i minuti a gomito di lana .. Resisti ferma nel centro, in quel tuo sederti in granolina e seta nei pomeriggi stretti a punto erba che a croce s’è già fatta sera. Ancora la madre s

Sei inediti di Doris Bellomusto

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Vento e foglie morte Regalatemi vento e foglie morte e solstizi, eclissi di luna e sole l'intenzione di un amore inesistente e fragili istanti di meraviglia. Rosa, rosae Forse un petalo sgualcito si veste di rugiada per essere il mantello di una fata La tana della volpe Il graffio del tempo scalfisce i giorni, la tana della volpe li nasconde, astuta li consuma con lenta parsimonia ma il cuore non si sazia e resta ingordo. Non basta la somma dei giorni ci vuole il tempo eterno. Evoluzione Sono fatta di voli e cadute vanità e veleno vinti o avvinti i miei vasti desideri di cielo e mare covano senza voce fra l'ombelico e il cuore. La rivoluzione è un atto involontario. Nel lago del cuore Quante mute creature di cenere e vento nascondo nel lago del cuore? Quante sono le gocce che piove il cielo quando con tocco lieve la paura cede il passo alla nostalgia. La tenerezza La tenerezza non è tenue né lieve è il taglio obliquo che recide il cuore fraziona l'intero i