SE TU TORNASSI Se tu tornassi porteresti il tuo vaso, la tua cenere, e io conterei, conterei il tuo vaso, esso viene dal tuo tempo di cenere, viene al mio tempo. Altri vasi nella casa del santo. Nei suoi occhi, le nostre bianche mandorle, come sono entrate? Solo divinando, solo ignorando, è il sapere, lo dicono i tripodi, lo dicono i sassi. Spremi la mandorla sulle nostre bocche, santo, la rosa è scarlatta, portala alla signora che leviga il vento. Ai crocicchi, dove ogni cosa è in disparte, e prima del corpo e prima del sangue… lei incede rugginosa e si volta alle campane ieri rinnegate, alle fosse le appende e leviga le rose. Forse hai un nome signora? Ah, ma scendono, nelle campagne camminano, vengono… Santo, santo del pane caldo dei morti, sulle tue labbra le nostre parole sanguinano, pronunciale tu, dalle a noi, non le abbiamo mai udite. È l’ultimo giorno, noi andiamo dietro l’ombra a impiegare i vasi, tu spremi la mandorla, spremila, e diremo che è buona. Mirjana Zarifović -