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La musica delle dita/un sogno (scrittura spontanea - a mia madre)

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  È là, tra la pieghe del sogno, che risiede un canto quasi mai ascoltato una voce che pare d'altri mondi e d'altra vita  un suono piegato verso la spirale che è vortice nel baricentro  della mia postura. Lasciare andare lontano i propri respiri quasi fossero neve, lasciarli calare lenti su lande sconosciute, su terreni inesplorati e far che coprano quel suono d'arpa che strappa il calore delle lacrime  dalle mie retine. Stavi lì, — e io ero lì e altrove,  allo stesso tempo — a dirmi col tuo canto che saresti tornata a essere bambina;  per scelta, che avresti vissuto nel tuo presente l'infanzia che ti fu strappata dai fumi della storia. Tu madre di te stessa bambina, io come sempre figlio di un soffio troppo sottile e asmatico per essere vero; inconsistente, senza contorni, capace solo di testimonianza dell'altrui grandezza.  Eppure tra le mie dita nel sogno restava un controcanto e si alzava lento e muovevo le dita quasi fossero  bacchette magich...

Poesie inedite di Arianna Tomassetti - con nota di lettura di Sergio Daniele Donati

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    È sempre un piacere osservare la capacità di alcuni poeti di saper cambiare registro poetico, pur mantenendo alta e immutata la loro voce, senza perdere, in altre parole, la loro specificità nel momento in cui esplorano campi semantici e modalità espresive distanti tra loro.  È questa una qualità che, ad avviso di chi vi scrive, necessità di due ingredienti fondamentali. Da un lato un enorme rispetto per la parola e la sua "autenticità", dall'altro il desiderio e la spinta a sperimentarsi nel nuovo, nell'inesplorato. Di questa dote/qualità ed anche di un certo preciso, e sostenuto eticamente, lavoro sulla parola ci dona un ottimo esempio la poeta Arianna Tomassetti di cui qui ci onoriamo di poter pubblicare qualche inedito, invitandovi tutti ad approfondire la sua scrittura. Come potrete verificare la poeta sa alternare un dire simbolico e denso di richiami evocativi, ad un altro che appare più piano e, proprio per questo ci narra del simbolo stesso del vivere. ...

Due poeti allo specchio (Gianfranco Isetta e Sergio Daniele Donati)

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Alla porta (di Gianfranco Isetta – inedito 2024) Sono fermo alla porta in attesa ogni volta e ogni giorno anche oggi un pallore di neve mi chiama la goccia ripete la sua unica nota nella gola il ritocco s'attorciglia si fionda sugli occhi e il ristagno non so dire davvero fino a quando permane poi si muore. Stasi (di Sergio Daniele Donati – inedito 2024) Ho appreso col tempo a trasformare in stasi  il fremito delle attese, a cogliere nel colpo d'ala improvviso d'una rondine mutamenti che appartengono al mondo, là fuori. Non più a me che cambio senza sforzo , come tutti, l'apparato molecolare ogni sette anni. Ripeto da sempre lo stesso Mantra e mi nutro  di un sogno evanescente.        Permane il canto      e poi si muore.

Due poeti allo specchio (da due raccolte edite di Gabriella Cinti e Sergio Daniele Donati)

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    SENTINELLA Per "Shomer ma mi llailah" di Francesco Guccini (tratta dalla raccolta " Madre" Moretti e Vitali ed., 2017)  Fu quella domanda-sentinella – che acqua trapelava come la vita – e il guanto dell’anima perdeva la tesa del tuo sorriso scivolato.   Dove ti prendo, se la nebbia si ammassa ai bordi del tuo sguardo? La stanchezza del salvare e cercare un antidoto di luce per infrangere i troppi arresti. Abbasso gli occhi per scorgere la stella donata, con parole da tenere nello scrigno. Mi appago dunque del gesto con cui ardo luce tra le tue dita, se ne cogli scintille –  tuo stupore di lucciole insperate. –    Sentinella guardiana del fondo, dello sciabordio del sentire, a guardia delle rotazioni della notte, prendi il buio plasmato nelle mani, fanne luce, fanne sostanza. Regala il riposo a chi se lo nega, generosa più della secca oscurità che ti tocca, guarda chi non sa guardare, presta le parole del faro, medica chi non conosce la natura de...

Puzzle

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Foto di  Davit Margaryan  su  Unsplash Sfioro con polpastrello incerto briciole scomposte di verità. Della vita percepisco il puzzle. Tessere di dolore cieco ne formano il perimetro; e donano limite e respiro allo spazio ancora vuoto di accordo e intuizione  di un nuovo sogno. _________ Testo — inedito 2024 — di Sergio Daniele Donati

L'antico tarlo

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  Foto di danilo.alvesd su Unsplash L ' antico tarlo ha intarsiato cunicoli sulla tavola. ha calli sulle dita e sa bene che l'Antico é ingrediente di ogni scrittura.          L asciatemi solo col tarlo          Non sarò mai avanguardia          e il mio occhio sinistro         — quello più aperto          alla grida del mondo —         guarda sempre indietro.   _________ Testo – inedito 2024 –   di Sergio Daniele Donati  

(Redazione) - Lo spazio vuoto tra le lettere - 38 - Sinestesie: sull'Opera multimediale "Sette stanze e un epilogo" di Umberto Bombardelli, Antonio Laneve, Vittorio Sedini, Barbara Rabita,Paola Saccoman e Davide Benaglia

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    di Sergio Daniele Donati   In letteratura si definisce come sinestesia (dal gr. sýn «con, assieme» e aisthánomai «percepisco, comprendo» la figura retorica che consiste nell’associare in un’unica immagine due parole o due segmenti discorsivi riferiti a sfere sensoriali diverse (ad es. voce calda, luce profumata). In realtà il discorso sulla sinestesia non riguarda solamente l'ambito espressivo letterario ma anche quello dell'indagine psicologica ove tali fenomeni (la percezione di un calore in una tonalità di colore, ad esempio) sono analizzati sia nella sfera patologica che extra-sensoriale. Certo è che i sensi comunicano tra loro e, fatta eccezione dei casi in cui il fenomeno porti a veri e propri disturbi percettivi del soggetto, quello della sinestesia è un fenomeno molto interessante, perchè capace di mettere in contatto diretto dominii che, nella nostra smania classificatoria, tendiamo a ignorare o sottovalutare. Assistere alla proiezione del video "Sette stan...

Avrei voluto dirti

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  Scrittura delicata, scrittura dedicata. Ora che, dopo lungo tempo, posso dirlo con il massimo rispetto Avrei voluto dirti dei binari  da cui ho deragliato, della ruggine che ho lasciato per terra, della fatica del primo nuovo passo e della gioia delle mie piccole vette. Ma la tua parola soverchiava sempre la mia balbuzie, né mi prestavi ascolto, lo sguardo perso  nelle nebbie di un tuo futuro ancora più brumoso del mio passato. Ci ha unito  e poi separato un doppio gioco al reciproco disfacimento in cui io e te  mai ci siamo conosciuti. E non c'è nulla di peggio che fingere l'amore  per non  dirsi incapaci d'amare. ______ Foto e testo —  inedito 2024  — di Sergio Daniele Donati

Due poeti allo specchio (Padre) - (Marco Borgi e Sergio Daniele Donati)

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  La mano che ti passo sulla fronte, padre, me la restituisci nuova. La tua pena mi è caduta sul cuore. Si è rotto. E versa amore. (Marco Brogi, inedito 2024)   Te ne sei andato come desideravi tu, padre, all'improvviso, tra quegli stessi boschi dove cercavamo funghi.   Steso sul letto, nei giorni dell'attesa, il tuo volto pareva sorridere. Non il mio che cercava nelle stelle o nello sguardo curioso-spaurito di una volpe di passaggio le parole da dire a mio figlio.   Me le disse lui mentre balbettavo sputacchi di verità: " Piangi, papà, piangi". (Sergio Daniele Donati, inedito 2024)  

(Redazione) - Speciale "I Romantici" - "Il Romanticismo Spagnolo - José Ignacio Javier Oriol encarnacion de Espronceda y Delgado" di Vito Davoli

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    di Vito Davoli   THEODORE GERICAULT - UN CAVALLO DA TIRO I Romantici hanno aperto sulla nostra contemporaneità, hanno coniato mutamento radicale del modo di sentire e pensare mondo. La Redazione de Le parole di Fedro ha progettato uno Speciale sui Romantici mettendo a fuoco taluni aspetti di Autori del XIX sec. Ad una fase di progettazione redazionale è seguita la stesura relativa agli Autori che ognuna/o ha proposto. Ne è nata una tavolozza di sguardi su quest’epoca e le sue innovazioni. Nulla di esaustivo ma, tutto nel segno del piacere della condivisione con Lettrici e lettori di Le parole di Fedro.   La Redazione de Le Parole di Fedro _________   Dedico questa riflessione al poeta ispano-peruviano Alfredo Pérez Alencart che mi ha offerto la possibilità di conoscere e vivere la città di Salamanca in ogni suo anfratto Espronceda: voce del verbo “Romanticismo” Il dialogo continuo fra classicismo e nuove istanze   Nessuna figura di poeta, scrittore,...